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Palena, “L’Alchimista del Gusto”: Maurizio Santilli racconta l’Italia invisibile che lasca il segno

Palena. Un viaggio tra memorie, sapori e incontri, dove il cibo diventa racconto identitario e chiave di lettura dell’anima più profonda del Paese. È questo il cuore de “L’Alchimista del Gusto”, il libro di Maurizio Santilli, docente di Enogastronomia e Ambasciatore del Gusto Doc Italy. Annunciato come un vero e proprio atlante emozionale dell’Italia enogastronomica, sarà presentato il prossimo 30 dicembre alle 11.00 al Teatro Aventino di Palena (Ch). Relatrice dell’evento la prof.ssa Manuela Falcone, moderatore il giornalista Piero Vittoria.

Attraverso un lungo cammino che attraversa tutte le regioni italiane, Santilli intreccia esperienze personali, incontri umani e tradizioni culinarie, restituendo un’immagine autentica dell’Italia meno visibile ma più vera: quella fatta di territori, dialetti, rituali, biodiversità e saperi tramandati. Un’Italia in cui il cibo non è mai solo nutrimento, ma specchio dell’identità territoriale, espressione viva di storia, cultura e comunità.

Nello scrivere “L’Alchimista del Gusto”, l’autore aveva già intuito e raccontato ciò che oggi trova pieno riconoscimento: la cucina italiana come patrimonio culturale immateriale, entrata a far parte del patrimonio UNESCO attraverso pratiche e tradizioni gastronomiche che rappresentano un simbolo condiviso di identità, memoria e sapere collettivo.

Il racconto si sviluppa attraverso la gente e i luoghi: ogni territorio ha la sua forza, la sua lingua, il suo paesaggio umano e agricolo. L’agroalimentare si intreccia con la cultura dei santi, delle processioni, dei detti popolari, dei riti civili e religiosi. A ogni festa corrisponde un piatto, a ogni rito un dolce, a ogni stagione un gesto che si ripete. È qui che la biodiversità naturale incontra la biodiversità culturale, dando vita a un patrimonio irripetibile.

Le pagine del libro si fondono con le poesie più belle e meno conosciute, quelle scritte e vissute dalla “gente invisibile”, che attraverso le proprie abitudini quotidiane dà voce a un luogo e a un modo di essere. Il cibo diventa linguaggio sensoriale: profumi, essenze e sapori raccontano ciò che le parole non possono spiegare.
In questo viaggio, il turista si trasforma in ospite, imparando ad assaporare non solo i piatti, ma l’aria che si respira, il tempo lento, l’esperienza profonda di un gusto identitario non replicabile altrove.

Con “L’Alchimista del Gusto”, Maurizio Santilli racconta la vera Italia come una carezza forte e gentile, capace di tirare fuori l’anima dei territori e trasformarla in esperienza: autentica, bella e buona. Un libro che è insieme racconto, manifesto culturale e atto d’amore per un Paese che vive e resiste attraverso il suo cibo.

BIOGRAFIA MAURIZIO SANTILLI
Nato nel 1972 a Palena (Ch), in Abruzzo, si distingue come figura di riferimento nel panorama dell’enogastronomia italiana. Dopo aver maturato significative esperienze professionali in diverse regioni italiane, si stabilisce a Termoli (Cb9, in Molise, dove avvia una solida carriera nell’ambito della formazione. Dal 1988 rcopre il ruolo di docente di Enogastronomia presso l’Istituto Alberghiero “Federico di Svevia” a Termoli, contribuendo in modo determinante alla crescita culturale e professionale di numerosi studenti. La sua attività didattica si caratterizza per un approccio che coniuga innovazione e tradizione, con particolare attenzione alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare italiano. Profondo sostenitore della territorialità e dell’identità gastronomica nazionale, è impegnato nella diffusione della cultura enogastronomica italiana sia a livello nazionale che internazionale. In tale ambito, riveste il ruolo di Ambasciatore del Gusto per l’organizzazione Doc Italy. Partecipa a numerosi eventi e trasmissioni televisive, promovendo con rigore e passione il Made in Italy. Santilli è riconosciuto per il suo costante impegno nella ricerca, nello studio e nell’approfondimento dei temi legati alla cultura del cibo, dell’ospitalità e della tradizione culinaria. La sua visione dell’enogastronomia va ben oltre la dimensione tecnica la considera una forma di espressione culturale, educativa e sociale. Nel suo percorso formativo e divulgativo, ama trasmettere ai giovani non solo le competenze operative, ma anche consapevolezza culturale e senso di appartenenza. Sua è la celebre affermazione “Il cuoco non è solo un produttore di cibo, ma è anche un costruttore di emozioni”. Una sintesi del suo pensiero e del suo modo di vivere e insegnare l’enogastronomia.

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