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Chieti

Al Maestro Davide Cavuti, il premio Terra d’Oro ‘Cesare de Titta’

Cerimonia di consegna del riconoscimento sabato 16 agosto a Sant’Eusanio del Sangro, città d’origine del celebre poeta abruzzese.

Sant’Eusanio del Sangro. È il maestro Davide Cavuti, musicista, compositore e regista, il vincitore dell’undicesima edizione del Premio Terra d’Oro “Cesare de Titta”, noto poeta originario di Sant’Eusanio del Sangro, che si terrà sabato 16 agosto alle ore 20.30 (ingresso libero) al “Teatro Minimo Boreale”, a pochi passi dalla “Casa Museo” del celebre poeta e realizzato dal professore Vittore Verratti, pronipote di Cesare De Titta. Il riconoscimento, istituito da Carmine Di Donato nel 2012, viene conferito annualmente agli artisti abruzzesi che si sono distinti nei loro ambiti professionali. Nel corso della serata, la figura di Cesare De Titta verrà ricordata grazie agli interventi della professoressa Adelia Mancini e del professore Pietro Verratti.

A seguire, la cerimonia di premiazione con l’omaggio al maestro Davide Cavuti, laureato in Ingegneria Elettrica all’Università degli Studi dell’Aquila e autore di colonne sonore cinematografiche e teatrali per Michele Placido, Pasquale Squitieri, Giorgio Albertazzi, Arnoldo Foà, Flavio Bucci, Giancarlo Giannini, Lino Guanciale, Edoardo Leo, Marco Bocci, Anna Foglietta. Verranno ripercorsi alcuni momenti della carriera del noto compositore abruzzese: il suo esordio come autore di colonne sonore nei film diretti da Michele Placido con protagonisti Riccardo Scamarcio (“Il grande sogno”) e Kim Rossi Stuart (Vallanzasca) fino alle musiche scritte per il film “L’altro Adamo” di Pasquale Squitieri interpretato da Lino Capolicchio, e recentemente per il film “Orlando” di Daniele Vicari, con protagonista Michele Placido, che ha ricevuto una nomination per la migliore colonna sonora ai “Nastri d’argento 2023”. Successivamente, verranno proiettati alcune clip di film scritti e diretti dallo stesso Cavuti, tra cui il pluripremiato “Un marziano di nome Ennio” (2021), film biografico con protagonisti Massimo Dapporto, Michele Placido, Lino Guanciale. La serata omaggio al compositore originario di Francavilla al Mare si chiuderà con il racconto di Cavuti sulla genesi di alcuni dei suoi numerosi spettacoli andati in scena nei migliori teatri italiani. Per la sua attività, Davide Cavuti è stato Finalista ai “Nastri d’argento 2022”, ha vinto per due volte il “Premio Flaiano” (2017 e 2022), il “Premio Carlo Savina” (2017) per la musica da film, l’“Award of Excellence” (2019) a Toronto, il “Premio Giornata Mondiale del Cinema Italiano” (2021) alla “Camera dei Deputati”. Ha pubblicato il libro Questo amore purissimo, ispirato alla vita di Ennio Flaiano, edito da ICFF. Ha collaborato con i “Premi Oscar” Ennio Morricone, Luis Bacalov, Nicola Piovani. Nel corso della serata ci saranno, inoltre, le letture di Icks Borea e alcuni intermezzi musicali del “Gruppo Folk” di Altino. La serata sarà condotta da Carmine Di Donato.

Cesare De Titta nato il 27 gennaio 1862 a Sant’Eusanio del Sangro, è stato un poeta italiano, autore di componimenti in italiano, latino e vernacolo abruzzese. Fu docente di “Lettere classiche” al “Seminario di Venosa” tra divenendone anche rettore (1881-1889). Ha pubblicato numerosi volumi di poesie e testi per canzoni abruzzesi, la raccolta di poemetti “Gente d’Abruzzo” e “Cantus et flores”. Nel 1923, è stato l’autore della traduzione, in dialetto abruzzese” della tragedia pastorale “La figlia di Jorio” di Gabriele D’Annunzio, per il quale aveva già tradotto in latino le “Elegie romane” nel 1886.De Titta collaboro con altri intellettuali dell’epoca come il classicista Luigi Illuminati, i compositori Antonio Di Jorio, Camillo De Nardis e Vincenzo Coccione, il politico Domenico Tinozzi. Tra i brani da lui composti, si segnalano “Lu piante de le fojje”, “Din don”, “Oilì oilà”, “Lu parrozze”. A De Titta, fu conferito il riconoscimento di “maestro della classicità” dall’Accademia dei Lincei nel 1933. Le sue opere originali sono conservate nella sua città d’origine Sant’Eusanio del Sangro, dove morì il 14 febbraio 1933.

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