Riforma polizia locale: partono le diffide al Governo, ministri, e Regione. La presa di posizione

Abruzzo. Sulla contestata riforma della polizia locale, in Abruzzo, il Csa Ral, sindacato maggiormente rappresentativo della categoria, ha inviato una diffida relativamente all’emendamento che fa discutere.
“Negli ultimi giorni rileviamo numerose levate di scudi da parte di organizzazioni sindacali e
associazioni professionali di categoria”, si legge in una nota, “le quali hanno legittimamente urlato allo scandalo e prodotto finalmente documenti degni di nota. Solo il CSA negli ultimi anni ha proclamato distinti stati di agitazione regionali e organizzato manifestazioni, portando i lavoratori in piazza dinanzi alle sedi
della Regione di Pescara e L’Aquila, con una nutrita partecipazione, al fine di rivendicare diritti e
sostegno operativo per la Polizia Locale.
Oggi ci si trova apprezzabilmente tutti uniti contro un atto palesemente illegittimo e pericoloso per
l’unità, l’autonomia e la specificità della Polizia Locale, che però coinvolge una minoranza dei
lavoratori (Dirigenti/Comandanti).
L’organizzazione sindacale, maggiormente rappresentativa dei lavoratori della Polizia Locale, ritiene che
tale modifica contrasta con la Costituzione (artt. 35, 97, 109 e 117), la Legge Quadro n. 65/1986
(artt. 3, 5, 7 e 9) ed i principi dell’ordinamento e costituisce un grave pregiudizio per l’unità,
l’autonomia e la specificità della Polizia Locale.
Il CSA ha inoltrato distinte richieste indirizzate tra gli altri al Presidente della Giunta, Presidente del Consiglio e capigruppo della Regione Abruzzo per la immediata abrogazione della norma modificata e al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Interno, al Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie e al Prefetto del Capoluogo per i profili di legittimità costituzionale, oltre che di audizione presso le Commissioni regionali competenti (Affari Istituzionali e Vigilanza).
Il CSA in caso di inerzia assumerà significative azioni sindacali e giudiziarie al fine di tutelare
l‘unità, l’autonomia e l’indipendenza della Polizia Locale e ripristinare la legalità”.