
Abruzzo. E’ stata pubblica la graduatoria dell’avviso per il contrasto alla povertà educativa minorile promosso dall’assessorato alle Politiche sociali della Regione Abruzzo. Si tratta di un avviso da 9 milioni e mezzo di euro, – ha spiegato l’assessore Santangelo – rivolto a tre fasce d’età: 0-5 anni, 5-11 e 11-17.
Nel dettaglio le linee d’azione sono così suddivise: la prima per minorenni da 0 a 6 anni, con offerte complementari a nidi e scuole d’infanzia e attività di supporto genitoriale. La seconda rivolta ai minori tra i e 10 anni riguarda la prevenzione del disagio sociale, bullismo e povertà educativa, mentre la terza è rivolta ai minori tra gli 11 e i 17 anni con misure di natura educativa, socio sanitaria culturale, artistica e sportiva per contrastare la dispersione scolastica.
In particolare quest’anno c’è una grande novità voluta dall’assessorato alle Politiche sociali, l’inserimento obbligatorio della figura dello psicologo scolastico per una quota del 20% dei fondi. L’intervento dello psicologo non è soltanto sui casi di disturbo dell’apprendimento o di natura cognitiva solo sugli alunni, ma prevede interventi rivolti alle famiglie, in un’ottica di sistema, e diventa centrale all’interno della rete che contribuirà a intercettare potenziali casi di disagio che investe la realtà giovanile. Si tratta di un provvedimento importante, anche per evitare i noti fatti di cronaca che coinvolgono minori. Crediamo che non basti l’approccio repressivo, ma dobbiamo essere d’aiuto ai nostri ragazzi.
È un segnale concreto di attenzione verso i nostri ragazzi. Non si tratta solo di finanziare progetti, ma di creare opportunità reali per contrastare le disuguaglianze, prevenire l’abbandono scolastico e offrire strumenti di crescita e inclusione a tutte le famiglie che vivono situazioni di fragilità.
Un intervento che, oltre a garantire nuove opportunità formative e servizi di supporto psicologico nelle scuole, punta a creare reti stabili tra istituzioni, enti del terzo settore e comunità locali. Un investimento non solo economico ma sociale, pensato per dare a bambini e ragazzi dell’Abruzzo — soprattutto nelle aree più fragili — gli strumenti per crescere, apprendere e guardare al futuro con maggiore fiducia, chiude l’assessore.