
Il Consiglio regionale d’Abruzzo oggi ha bocciato un provvedimento che avrebbe ampliato i diritti dei cittadini che vivono in condizione di estrema sofferenza, rifiutandosi di ascoltare le richieste di migliaia di persone che hanno sottoscritto, con ben 8.119 firme, la legge di iniziativa popolare sul fine vita, scritta dall’Associazione Luca Coscioni.
Un’occasione persa che ha impedito all’Abruzzo di compiere quel passo avanti nella sfera dei diritti legati alla dignità della persona” ad affermarlo è il Consigliere regionale Luciano D’Amico che con i gruppi di PD, Abruzzo Insieme, M5S, AVS, Azione e Riformisti, compone la coalizione di opposizione del Patto per l’Abruzzo. “In Italia – continua D’Amico – ai sensi della legge 219/17, un malato può scegliere il rifiuto delle terapie o l’interruzione della sedazione profonda, oppure, ricorrendo le condizioni previste dalla sentenza 242/19, accedere all’aiuto alla morte volontaria. Noi abbiamo lavorato all’interno delle commissioni competenti affinché in Abruzzo, così come in Toscana, si legiferasse per stabilire un protocollo chiaro per la gestione delle richieste di fine vita come previsto dalla legge nazionale e dalla corte Costituzionale.
Lo abbiamo fatto con convinzione perché questa legge, per la quale ringraziamo l’Associazione Luca Coscioni, è una di quelle norme che potremmo definire “tempo dipendenti” perché mentre noi discutiamo sulla competenza della Regione Abruzzo a legiferare sul tema, nonostante sia stata chiaramente definita dal Collegio delle garanzie statutarie, e mentre aspettiamo che il Senato avvii una discussione su un futuro disegno di legge, ci sono persone che soffrono: oggi è possibile interrompere la nutrizione artificiale e l’idratazione artificiale e morire per disidratazione o per progressiva compromissione delle condizioni fisiologiche avviandosi verso la morte con sofferenze inaudite, ma non fare ricorso al suicidio assistito.
Così come è possibile rifiutare il supporto di ventilazione meccanica e affrontare la morte per progressivo soffocamento, ma non accedere al suicidio assistito: non si capisce il motivo, ma bisogna soffrire anche per morire. Non è questo che ci hanno chiesto oltre 8 mila cittadini abruzzesi che, al contrario, chiedono una concreta possibilità di esercizio di diritti costituzionalmente garantiti, di stabilire tempi certi e procedure chiare per esercitare una scelta consapevole, rispettando la dignità della persona”, conclude.
La proposta di legge sul “suicidio medicalmente assistito” non ha ottenuto il voto favorevole della maggioranza in Consiglio regionale, portando così al respingimento del progetto di legge di iniziativa popolare. Il “si” è arrivato dalle sole opposizioni, che hanno ritenuto di condividere il percorso iniziato due anni fa, che ha visto per la prima volta, in Abruzzo, utilizzare questo strumento di partecipazione democratica che concorre alla formazione della legislazione regionale. Il testo arrivato in Aula nasceva dalla proposta di Riccardo Varveri e Gianluca Di Marzio, dell’associazione ‘Luca Coscioni’, che ieri hanno scritto una lettera aperta ringraziando i vertici istituzionali, i Consiglieri e i cittadini. 8.119 le firme depositate esattamente due anni fa in Consiglio regionale che hanno consentito di validare la proposta di legge che intende fornire “la garanzia necessaria dell’assistenza sanitaria alle persone che intendono accedere al suicidio medicalmente assistito”, definendo “tempi e modalità per l’erogazione dei relativi trattamenti”, anche per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019, che ha sancito come l’aiuto al suicidio, non debba costituire reato.
“Sappiamo tutti che il rango della legge è nazionale e noi non abbiamo competenze in merito. Interverrà il Parlamento con equilibrio. Se intervenissimo ora la nostra legge sarebbe inevitabilmente impugnata”, ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, che ha scelto di parlare dagli scranni riservati ai consiglieri. “Il voto di oggi sarà inevitabilmente contrario ma non è una norma più rinviabile purché sia composta nell’equilibrio – ha aggiunto il Presidente – Alcune sofferenze vanno normate e uno Stato civile, maturo, libero e indipendente deve normare; finora non è accaduto”. Sulla stessa linea, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimo Verrecchia, che spiega come “la Regione non abbia la titolarità sul fine vita. Già dal 17 luglio prossimo inizierà la discussione in Senato, chiediamo di aspettare che il Parlamento si pronunci per competenza – ha aggiunto – il nostro voto contrario di oggi non è nel merito ma perché legiferi il Parlamento”. Secco “no”, invece, quello dichiarato da Lega Abruzzo per bocca del suo capogruppo, Vincenzo D’Incecco. “Dobbiamo eliminare la sofferenza, non il sofferente. Puntare sul potenziamento della cure palliative, evitando di seguire il cattivo esempio di paesi ritenuti a torto ‘più civili’, che rischiano di superare a dismisura i limiti della dignità umana”. Intervento condiviso dalla consigliera Carla Mannetti che, nonostante la contrarietà alla proposta di legge, ha ringraziato i proponenti, apprezzando i loro interventi in commissione e dando atto di aver promosso un dibattito su un tema tanto delicato. Per il centrodestra è intervenuto anche il consigliere Luciano Marinucci (Marsilio Presidente).
“Il Consiglio regionale oggi ha bocciato un provvedimento che avrebbe ampliato i diritti dei cittadini che vivono in condizione di estrema sofferenza, un’occasione persa che ha impedito all’Abruzzo di compiere quel passo avanti nella sfera dei diritti legati alla dignità della persona” la posizione di Luciano D’Amico che con i gruppi di PD, Abruzzo Insieme, M5S, AVS, Azione e Riformisti, compone la coalizione di opposizione del Patto per l’Abruzzo. “A prescindere da ciò che accadrà in questa Aula, questa proposta sarà legge”, ha detto il consigliere regionale PD e vicepresidente del Consiglio, Antonio Blasioli, prima che l’Assemblea esprimesse il voto, aggiungendo: “L’Abruzzo oggi può solo decidere se essere una regione al passo con i tempi o no”. Pierpaolo Pietrucci (PD), invita il governo nazionale “a smetterla di bloccare le leggi regionali sul fine vita, impugnandole come fatto con la Toscana. Si tratta di una posizione ideologica – ha spiegato – senza solide basi di diritto. “Siamo qui non perché obbligati da un termine o da un regolamento, ma perché eletti per dare risposte anche nei momenti più difficili, soprattutto quando si tratta di diritti, libertà e dignità” per il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Francesco Taglieri, cui fa eco la collega di partito, Erika Alessandrini: “Oggi discutiamo di libertà, di autodeterminazione, di diritti inviolabili che la Corte costituzionale ci ha chiesto di tradurre in norme chiare”. Per le opposizioni sono intervenuti anche i consiglieri Enio Pavone (Azione) e Alessio Monaco (Alleanza Verdi Sinistra).
Daniele Licheri (Sinistra Italiana). 8119 firme raccolte, due anni di commissione e oggi finalmente in consiglio.
Un grande lavoro di “Liberi Subito” che ringraziamo perché la loro battaglia di civiltà è la nostra, è la battaglia di tutti e tutte per la dignità e la libertà di scelta.
A questo Marsilio e il centro destra sbattono la porta in faccia, scegliendo di non assumersi la responsabilità, non dando conto alla richiesta di iniziativa popolare.
Quando si tratta di Napoli Calcio e/o di lobby, le istituzioni abruzzesi non hanno incertezze ad aprire le porte, quando invece si tratta di assumersi responsabilità, di rispondere ai bisogni complessi che provengono dalle fragilità e dalle sofferenze si mostrano ideologiche e incerte, chiudendo ogni speranza di futuro accettabile, chiudendo la speranza della dignità ai tanti e alle tante che soffrono.
Un diniego che si nasconde dietro la motivazione che è di competenza nazionale significa non avere nemmeno il coraggio di prendere una posizione chiara.
Il No di oggi al fine vita non è accettabile, noi ci siamo per continuare insieme questa battaglia”.
I lavori della seduta odierna. Il Consiglio regionale dell’Abruzzo si è riunito oggi in seduta straordinaria nell’Aula “Sandro Spagnoli” al Palazzo dell’Emiciclo, per esaminare due proposte di legge. La prima, votata dalla maggioranza, con il voto contrario dell’opposizione e l’astensione dei consiglieri Cavallari (Abruzzo Insieme) e Pavone (Azione), si compone di dieci articoli e dispone diverse modifiche di carattere urgente a leggi regionali vigenti. Tra le novità introdotte, l’istituzione del referente del territorio per l’affido e l’adozione “per un efficace coordinamento della rete istituita su base regionale, con l’entrata in vigore della norma cessa dall’incarico il coordinatore nominato con atti amministrativi”, spiega la relazione illustrativa. Ulteriore previsione riguarda la “Fondazione Abruzzo Film Commission”: la legge indica la necessità di un organismo di revisione dei conti da prevedere espressamente nello Statuto e nell’atto costitutivo, stabilendo che i tre membri siano nominati dal presidente della Giunta regionale ai quali sarà riconosciuto, “a decorrere dall’anno 2025 un compenso annuo onnicomprensivo di euro 5mila per il presidente e di euro 4mila per ciascun componente”. Novità anche sulle Comunità e aree montane.
Viene previsto, infatti, che i commissari liquidatori resteranno in carica fino al 30 giugno 2026, allungando di un anno l’attività. Vengono poi prorogati i termini della legge regionale, “Disposizioni per l’adeguamento delle infrastrutture sportive, ricreative e per favorire l’aggregazione sociale nella città di L’Aquila”, spostando al 31 dicembre 2026 il termine massimo per ultimare gli interventi. Si tratta di 532mila euro provenienti da donazioni a seguito del sisma del 6 aprile 2009, che saranno utilizzati per potenziare la struttura universitaria del complesso sportivo “Centi Colella”. A seguire allo scopo di “garantire la persistenza della copertura finanziaria degli interventi a sostegno dell’aeroporto di Pescara e della società di gestione Saga Spa”, vengono apportate delle modifiche nella spesa regionale, riconoscendo alle strutture 5.757.128 euro per il 2025; 1.094.642 euro per il 2026 e 885.136 euro per la gestione 2027.
Si aggiorna l’allegato della norma regionale già approvata lo scorso marzo (n. 4/2025 del 10.03.25) che, all’art. 10, riconosce contributi in favore dell’Aeroporto d’Abruzzo. In materia di sostegno ai luoghi di cultura, vengono destinati ulteriori 40mila euro di fondi risparmiati sul bilancio 2024 del Consiglio regionale, per gli interventi utili alla riapertura della casa natale di Francesco Paolo Michetti a Tocco Casauria”, portando il contributo a 210mila euro. E’ stato, infine, modificato un passaggio della legge n. 1 del 2025 su “Iniziative ed eventi in ambito sportivo”, destinando un finanziamento di 200mila euro, già previsto per altra iniziativa, ai “Campionati Europei di Ciclismo Gravel 2025 Uec”.