
L’Abruzzo ha un numero di laureati nell’area Stem più alto della media nazionale, ma poi c’è una grandissima fuga dei cervelli, un’emorragia di giovani che pesa sul sistema regionale, in termini di innovazione, di ricadute sull’indice di invecchiamento della popolazione e di conseguenza sul welfare.
Serve uno scatto: creare un ecosistema che, attraverso investimenti e incubatori d’imprese, puntino sulle start up giovani”. Così Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana-Avs suona il campanello alla giunta regionale, esaminando il rapporto Sud Innovation 2025. Nella sezione Abruzzo del report, infatti, si evidenzia come nel 2019 la regione occupava la seconda posizione nazionale per numero di laureati nelle discipline Stem, con 18,2 laureati ogni mille abitanti nella fascia d’età 20-29 anni, a fronte di una media italiana stimata intorno al 15%.
“Eppure queste risorse umane emigrano poi dall’Abruzzo, con una fuga di giovani che impoverisce il nostro sistema: 922 partenze di giovani nel 2023 e oltre 8.500 in tredici anni – precisa Licheri -. Senza strumenti di co-investimento o piattaforme regionali dedicate, le start up innovative locali faticano ad essere competitive ed attrattive. Cosa succede ai giovani tra il momento della laurea e la decisione di fuggire, al bivio dell’ingresso nel mercato del lavoro? Riteniamo che manchi un sostegno vero ai processi di innovazione e alle start up, che richiederebbero invece maggiori investimenti, opportunità per i giovani, stimolo agli incubatori di impresa. Altra criticità rilevata è la scarsa capacità di attrarre studenti e ricercatori internazionali. E’ una spirale pericolosa, perché se non si inverte la rotta, l’indice di invecchiamento della popolazione continuerà a crescere, con effetti pesanti sul welfare, a partire dalla sanità”.



