
Abruzzo. L’Associazione Konsumer Abruzzo dall’analisi dei dati del consumo del territorio a cura dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) rileva con piacere che il consumo del territorio nella nostra Regione è al di sotto della media nazionale si attesta al 5,05% la media nazionale è del 7,17 %, tra le province Pescara ha il record negativo che supera anche la media nazionale con il 7,27 % a seguire poco sotto la media nazionale Teramo 7,70% e Chieti 6,35% fanalino ci coda ma in questo caso ha la migliore performance la provincia dell’Aquila che con il suo 3,30% determina il dato regionale.
D’altro canto, al di là del rapporto dell’Ispra è evidente il consumo del territorio determinato da impianti fotovoltaici, dalle aree destinate alla logistica e dei centri commerciali non solo determinano un consumo del territorio, ma interessano nella maggior parte dei casi le aree migliori destinate alla produzione agroalimentare. Precisa Pasquale Di Ferdinando presidente regionale, prosegue, nel contempo sono tantissime le aree con fabbriche dismesse, il fenomeno discorsivo generato dai contributi a fondo perduto, le lottizzazioni minime nelle aree industriali e artigianali, ne hanno determinato la costruzione di capannoni eccedenti alle reali necessità, sono tantissime e numerose le realtà produttive che hanno chiuso. Si preferisce consumare nuovi territori che vengono sottratti all’ambiente piuttosto che rigenerare, ristrutturare e riutilizzare strutture dismesse. Questa situazione genera riflessi anche sul riscaldamento complessivo.
L’associazione Konsumer Abruzzo invita la Regione Abruzzo partendo dall’analisi dei dati sull’attuazione delle norme già applicate che non hanno dato i risultati sperati, la 40 del 2017 ad esempio, sul monitoraggio efficiente della nuova legge regionale di tutela dei terreni agricoli dall’utilizzo ai fini della produzione del fotovoltaico.



