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Abruzzo

Circa 500 mila abruzzesi hanno utilizzato almeno una volta i servizi sanitari online

Oggi in Abruzzo abbiamo un sistema di sanità digitale che consente di compiere attività banali come quella di consultare i tempi di attesa dei pronto soccorso e verificare, in tempo reale, quante persone siano in attesa di essere prese in carico così come quella di effettuare la scelta del medico di base o del pediatra, che si può fare attraverso i servizi digitali, attraverso un’app specifica della Regione”.

 

Lo ha detto affermato, questo pomeriggio, a Pescara, il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, in occasione della tappa del Roadshow nazionale sul fascicolo sanitario elettronico che si è svolta nell’aula magna dell’ospedale Santo Spirito.

“Il prossimo passaggio – ha detto Marsilio – sarà quello di rendere questi servizi per il cittadino ancora più semplici e accessibili sia in ambito Apple che con il sistema IOS. Più che anni di ritardo, – ha ribadito il presidente della Regione, – eravamo in una vera propria epoca di analfabetismo digitale quando, nel 2019, abbiamo preso contatto con la realtà. Le nostre quattro Asl – ha spiegato- faticavano non poco nel percorso di avvicinamento all’omogenizzazione dei sistemi, che infatti erano uno diverso dall’altro, senza che ci fosse un minimo di coordinamento. Quindi, – ha concluso – figuriamoci se potevano mettere in pratica e implementare il fascicolo sanitario elettronico”.

Gli fa eco l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, che ha ricordato “lo stanziamento di ben 50 milioni di euro sulla sanità digitale. Una delibera importante – ha sottolineato -cui è seguita un’altra nel 2024, che puntava a rendere omogeneo il nostro territorio potenziando le sanità territoriale attraverso la digitalizzazione”.
A dare ragione alle scelte compiute, a suo tempo, dalla Giunta regionale sono soprattutto i numeri. “Abbiamo 2.000 accessi al giorno, – ha ricordato l’assessore Veri – 300 consultazioni quotidiane di referti, 250 certificati scaricati ogni 24 ore, con ben mezzo milione di cittadini che ha già utilizzato, almeno una volta, i servizi online. Senza contare – ha concluso – il coinvolgimento totale dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta che è già una realtà”.

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