
Abruzzo. Dopo il successo del Manifesto culturale lanciato sabato scorso ad Amatrice, attraverso il quale sono stati proposti i piccoli insediamenti rurali della Laga come esempi di “Presidi Culturali” della Cucina Italiana Patrimonio Immateriale UNESCO, le Associazioni promotrici della quarta edizione del Festival Culturale dei Borghi Rurali della Laga, ovvero FederTrek Escursionismo e Ambiente APS e Borghi e Sentieri della Laga OdV quest’ultima in rappresentanza della “Rete Territoriale delle Comunità locali, si ritrovano sabato 20 dicembre alle ore 15.00, a L’Aquila, al Palazzetto dei Nobili, per la cerimonia di chiusura insieme ai Sindaci e Amministratori dei 22 Comuni patrocinanti, il Bim di Teramo e la Fondazione Tercas che hanno contribuito alla sostenibilità organizzativa e dei numerosi rappresentanti di organizzazioni istituzionali di carattere nazionale e territoriale, a conclusione di uno straordinario e lunghissimo viaggio itinerante iniziato nello scorso mese di febbraio.
Lo scopo è quello di collegare saldamente i borghi rurali semi-abbandonati e le piccole comunità montane del cratere che oggi rappresentano i meravigliosi esempi di “restanza” in contrasto con il preoccupante fenomeno dello spopolamento, alla città capoluogo delle aree interne che si appresta a dare il via al programma ufficiale di Capitale italiana della Cultura 2026, il prossimo 17 gennaio.
Le comunità protagoniste del Festival, dopo aver trovato la forza di riunirsi nel difficile periodo del post-sisma, sono riuscite infatti a trasmettere anche un nuovo valore di coesione e di abitare questi territori, interpretando lo spazio pubblico come luogo di incontro e di azione collettiva, e sono pronte pertanto a fornire un contributo ad una progettualità congiunta e alla condivisione di esperienze comuni.
Sarà quindi l’occasione per un grande pomeriggio di festa che inizierà con l’atteso passaggio di testimone tra la Rassegna diffusa e la città simbolo della cultura italiana 2026, per proseguire con dei momenti di particolare interesse come la proiezione del nuovo videoclip riepilogativo dell’edizione 2026 del Festival.
Si continuerà con la premiazione delle Comunità protagoniste che hanno ospitato la Rassegna e la presentazione dell’inedito “Osservatorio di Prossimità” curato da ricercatrici della Società Geografica Italiana.
Una progettualità ideata per monitorare l’evoluzione nel tempo di 110 piccoli borghi rurali d’epoca, facendo leva sulle preziose informazioni fornite dalle stesse popolazioni residenti.
Dare impulso ai futuri presidi culturali implementando gli studi sulla geografia storica, la toponomastica, le forme dialettali, la cartografia e la geografia del gusto, per contribuire alla ricostruzione degli assetti socio-economici territoriali del passato, ritenuti utili per agevolare il governo territoriale attuale, nell’ambito degli esempi di percorsi possibili dell’amministrazione condivisa, sono gli obiettivi degli organizzatori che danno appuntamento alla prossima primavera per la nuova edizione del Festival, il cui calendario è già pronto ai nastri di partenza.



