Famiglia nel bosco, genitori convocati in tribunale
Non si esclude la revoca dell'allontanamento dei figli

Il Tribunale per i minorenni dell’Aquila ha fissato per il prossimo 4 dicembre l’udienza di comparizione delle parti nell’ambito del procedimento che riguarda la famiglia che vive nel bosco di Palmoli.
Lo apprende l’ANSA.
All’udienza, con gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, ci saranno anche i genitori dei tre bambini che in seguito all’ordinanza dello stesso Tribunale sono stati collocati in una casa famiglia.
Non si esclude che il tribunale, che ufficialmente ha solo chiesto la comparizione della parti, possa anche decidere di modificare o revocare l’ordinanza di allontanamento del 20 novembre scorso.
Violazione del diritto all’assistenza linguistica, idoneità della casa, questione degli esami medici, percorso di istruzione, socialità dei minori e loro esposizione mediatica: sono i sei punti sui quali si basa il ricorso depositato dai nuovi legali difensori della ‘famiglia nel bosco’ contro l’ordinanza del tribunale per i minorenni dell’Aquila che ha disposto l’allontanamento dei tre figli della coppia.
Gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, come spiega oggi il quotidiano Il Centro, hanno avanzato una richiesta procedurale d’urgenza: sospensione dell’efficacia del provvedimento di allontanamento inaudita altera parte. Si chiede che i giudici intervengano subito, prima di fissare l’udienza di discussione, per interrompere quello che viene ritenuto un trauma sia per i tre bambini , sia per i genitori. La Corte d’appello dell’Aquila ha 60 giorni di tempo per pronunciarsi.
I legali di Nathan e Catherine evidenziano come i coniugi, con conoscenza limitata dell’italiano, non siano stati messi in condizione di comprendere i tecnicismi giuridici del provvedimento del Tribunale. Quanto poi agli esami medici, si spiega nel ricorso che i genitori, non comprendendo la necessità di sottoporre bambini sani a esami ritenuti invasivi, cercavano di applicare un concetto tipico degli ordinamenti anglosassoni ovvero una polizza fideiussoria a tutela dell’integrità psicofisica dei minori.
Riguardo alla casa, i genitori hanno già presentato la documentazione per realizzare i servizi igienici mancanti e ampliare gli spazi; per di più, la disponibilità immediata a trasferirsi temporaneamente nell’immobile messo a disposizione da un imprenditore elimina le contestazioni sulla sicurezza ambientale per i minori.
L’accusa di abbandono scolastico viene respinta con documenti che attestano un percorso di istruzione parentale pienamente legittimo. Il punto sull’isolamento sociale, nell’ordinanza ritenuto grave pregiudizio per lo sviluppo dei bambini, viene contestato citando i contatti con coetanei e adulti e una vita diversa dagli standard urbani. Infine, il rapporto con i media: per la difesa si è trattato solo di un tentativo disperato di mostrare la quotidianità di una famiglia unita.
LA NUOVA CASA Selfie, sorrisi e pranzo con pasta fatta a mano preparata dal ristoratore Armando Carusi insieme con la figlia Leonora. Prima giornata nella nuova casa all’insegna della gioia quella trascorsa da Nathan Trevallion, il papà della ‘famiglia nel bosco’ che ieri è entrato per la prima volta nell’abitazione messa a disposizione gratuitamente dalla famiglia Carusi.
Nathan è arrivato all’ora di pranzo ed ha trovato tutto pronto.
Un gesto di stima quello della famiglia abruzzese che vive ad Ortona verso la coppia anglo-australiana che ha riempito il cuore di Nathan che, oggi, con maggiore serenità, attende la decisione dei giudici.
“È stato un pranzo molto piacevole – afferma all’ANSA Leonora Carusi -. Mio padre ha preparato i pizzocheri fatti a mano e sono stati molti graditi. Si è dimostrato molto aperto alle migliorie per la casa e anche all’utilizzo di stufe elettriche durante le ore notturne, in caso di necessità, in alternativa ai camini. In questa società malata, capisco la sua intenzione e della moglie Catherine di voler far crescere i bambini in un ambiente naturale dove comunque socializzano. Loro filtrano un po’ i contatti che possono avere ora. Penso sia il compito di un buon genitore”.
Leonora Carusi, chef nutrizionista che vive a Crecchio dove è impegnata per l’apertura di una fattoria didattica chiamata “Villaggio nel bosco”, confida nel ritorno dei bambini entro una decina di giorni. “Era destino il nostro incontro – spiega – Dallo scorso anno sono impegnata ad aprire questa struttura didattica dopo aver acquistato un pezzo di bosco che guarda caso ho chiamato villaggio nel bosco. E così dopo aver appreso la vicenda di Nathan, ho chiamato l’avvocato presentando la nostra proposta. Speravo che accettasse. Tutti ci auguriamo che i tre bambini possano tornare prima di Natale così da poterlo trascorrere tutti assieme davanti ad un altro pranzo”. Armando Carusi non fa mistero dell’amicizia che si è creata con Nathan.
“Più lo sento parlare, più mi piace – dice – La sua scelta di vivere in campagna non è niente di eccezionale. Anche io l’ho vissuta. Quando sarà chiusa questa storia, lui verrà a darmi una mano con l’orto”. Un’amicizia vera quella che si è ormai creata tra la famiglia Carusi e quella nel bosco di Palmoli basata su solidarietà ma anche supporto reciproco.



