
Grande emozione ha accompagnato la notizia dell’allestimento del Presepe monumentale di Castelli nella piazza della Basilica inferiore di San Francesco ad Assisi. L’inaugurazione, fissata per l’8 dicembre, rappresenta un evento di straordinaria rilevanza, che trascende il significato puramente religioso.
Alla vigilia dell’ottavo centenario della morte di San Francesco, la ricorrenza si carica di un significato particolare, dopo la donazione dell’olio, da parte della Regione Abruzzo, alla tomba del Santo, lo scorso 4 ottobre.
L’evento si inserisce in un momento storico di grande rilievo per la nostra regione, non solo dal punto di vista presepistico. La tradizione narra infatti che il primo presepe abruzzese sia stato realizzato a Penne, nella notte di Natale di ottocento anni fa, dal beato Agostino di Assisi, frate devoto a San Francesco, che due anni prima, nel 1223, aveva partecipato al celebre presepe di Greccio.
Nel 1963 il frate francescano abruzzese Donatangelo Lupinetti, nel riprendere quella che lui definisce “una fondatissima tradizione abruzzese”, scriveva: «Nel 1225 era ospite di quel Convento il B. Agostino da Assisi, uno dei compagni di S. Francesco che aveva assistito al famoso Natale di due anni prima nella montagna di Greccio, dove si costruì il primo presepio animato e realistico. Il B. Agostino, ricordandolo ai suoi confratelli di Penne, desiderò rinnovare anche in terra abruzzese quella sacra rappresentazione natalizia nel ricorrente Natale di quell’anno.
È più facile immaginare che descrivere ciò che successe, non solo a “Civita di Penne” ma in tutto il contorno, anzi per tutto l’Abruzzo francescano, dove non tardò a giungere la voce delle sante emozioni provate dalle popolazioni vestine di fronte alla mistica scena realisticamente riprodotta. Fu quello di Penne, dunque, il primo presepio sorto in terra d’Abruzzo e forse in tutta l’Italia meridionale […]».
Dopo otto secoli l’Abruzzo ha mantenuto intatta la sua tradizione legata alla creazione di statuine e all’allestimento di numerosi presepi permanenti.
Rimane il dispiacere di non essere riusciti a creare in Abruzzo una “via del presepe”, a raccontare di una memoria che non ha avuto mai la vetrina di quella napoletana, ma che pure nasce dalla maestria di valenti artisti.
ENRICO DI CARLO
Deputato Storia Patria negli Abruzzi



