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Chieti

Tumori da fumi diesel, la Asl Lanciano Vasto Chieti entra nelle officine: ‘Prevenire prima di sanzionare’

Faccia a faccia con 30 aziende del settore. I dati Iarc non lasciano dubbi: gli scarichi sono cancerogeni certi per la vescica. Parte il piano di autovalutazione

Chieti. Respirare i gas di scarico non è un semplice “rischio del mestiere”, ma una minaccia silenziosa che può costare la vita. I fumi dei motori diesel, compagni di lavoro quotidiani per migliaia di meccanici, sono classificati come cancerogeni di gruppo 1: certi, non probabili. Colpiscono la vescica, agendo sul Dna delle cellule. Partendo da questa evidenza scientifica, la Asl Lanciano Vasto Chieti ha attivato una strategia di intervento volta a prevenire il rischio in ottica di “assistenza alle imprese” prima che di “vigilanza”, per favorire l’emersione delle criticità.

Nell’aula “Rosanna Antognetti” della palazzina Sebi a Chieti il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spsal) si è confrontato con un campione di 30 imprese di autoriparazione. Un tavolo tecnico, ma dal sapore molto pratico, per avviare la fase operativa del Piano mirato di prevenzione (Pmp).

I numeri della scienza
Il punto di partenza non è burocratico, ma medico. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Oms ha stabilito un nesso causale diretto tra l’esposizione ai fumi diesel e il tumore alla vescica. Una verità scomoda che impone di stare più attenti all’aria che si respira nelle officine, spesso piccole realtà artigiane dove la percezione del rischio chimico può essere bassa.

Il patto: autovalutazione invece del blitz
La mossa della Asl, guidata in questa operazione dal direttore facente funzioni dello Spsal, Milena Rosa Monaco, è chiara: giocare d’anticipo. Alle aziende è stato consegnato un “kit di sopravvivenza” normativa e sanitaria: una raccolta di buone pratiche validata dalla Regione Abruzzo e, soprattutto, una scheda di autovalutazione tecnica. Il messaggio lanciato ai datori di lavoro è semplice: usate questa scheda per trovare le falle nella vostra sicurezza e correggetele ora. È una finestra temporale importante per mettersi in regola prima che scatti la fase successiva, quella della vigilanza ispettiva prevista dal Piano regionale 2021-2025.

La squadra
A spiegare i dettagli tecnici e sanitari c’erano camici bianchi e tecnici della prevenzione. Insieme a Milena Rosa Monaco, sono intervenuti i dirigenti medici Simona Pulini e Claudia Giurgola, che hanno illustrato l’impatto clinico degli inquinanti, affiancati da Matteo Quirino, referente per la sicurezza chimica (Reach), e Antonio Chiaverini. L’obiettivo dichiarato è abbattere la curva delle malattie professionali in un settore dove il rischio è poco visibile, ma le conseguenze sono fin troppo concrete.

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