
E’ morto all’età di 64 anni Mario Mazzocca, ex sindaco di Caramanico Terme e assessore della Regione Abruzzo.
Mazzocca, da un paio di giorni, era ricoverato all’ospedale di Chieti a causa della frattura di un femore.
Lascia la moglie e due figli.
Architetto, dapprima dirigente della Provincia di Pescara, dal 2004 al 2014 è stato a capo del Comune della nota località termale della montagna pescarese, e poi divenuto assessore della Regione Abruzzo, nella giunta D’Alfonso, ricoprendo la carica di Sottosegretario alla Presidenza e occupandosi di energia, l’ambiente e ricostruzione.
Nel 2018 aveva ottenuto la carica di sovrintendente all’Ufficio speciale per la ricostruzione post sisma.
Dopo il mandato regionale, nel 2019, si era candidato nuovamente come sindaco di Caramanico.
Nel 2020 aveva pubblicato un libro dal titolo “I quaderni della sostenibilità”, in cui alla ricostruzione della sua attività in Regione si accompagnavano riflessioni sulle materie in questione.
“Profondo cordoglio” è stato espresso dal presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio che definisce Mazzocca “amministratore pubblico di grande esperienza” che “ha dedicato la propria vita al servizio delle nostre comunità con passione e competenza”. “La sua scomparsa – afferma il governatore – rappresenta una grave perdita per la nostra regione”.
Con lui ho condiviso anni di impegno politico al servizio dell’Abruzzo – afferma il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri -. Seppur in schieramenti opposti, ne ho sempre apprezzato il rispetto istituzionale e la passione civile. Il mio pensiero va ai famigliari e alla comunità di Caramanico, città di cui è stato sindaco per diversi anni”.
“Una notizia che mi lascia interdetto, senza parole, è un dispiacere profondo – commenta il vicepresidente del consiglio regionale, Antonio Blasioli -. Oggi l’Abruzzo perde una persona capace di passione e forza, indomito ma buono e sensibile. Voglio ricordare Mario per la sua onestà, per la sua capacità di affrontare le sfide con serenità e determinazione, per la sua umanità che sapeva trasformare ogni incontro in un momento di dialogo e di crescita, un uomo che ha lasciato un segno indelebile nelle nostre vite e nella storia dell’Abruzzo. Il suo esempio ci invita a credere che la politica, quando è vissuta con cuore e responsabilità, può davvero essere servizio e dono”.



