
Teramo. Confartigianato Imprese Teramo, presente al consiglio della Camera di Commercio, con il presidente Luciano Di Marzio, contesta l’aumento del 20% del diritto camerale per il prossimo triennio.
Il presidente, nel suo intervento, ha evidenziato che la Camera di Commercio deve tutelare, aiutare e rappresentare le imprese iscritte ma non penalizzarle deliberando un aumento del 20% del diritto Camerale per 3 anni. Già molti non hanno mai pagato prima dell’aumento figuriamoci quanti pagheranno dopo l’aumento. Non perché non la vogliono pagare ma perché non hanno i fondi per farlo. Quando il presidente era componente di Giunta Camerale l’importo dei morosi superava i 14 miliardi di lire. Non sono a conoscenza dell’importo recuperato.
Teramo, dati statistici della CGIA di Mestre, è la città che ha avuto più cancellazioni dall’albo Artigiano e questi consiglieri aumentano anche la tassa Camerale del 20% che ci sembra non sia poco. Vogliamo che le imprese continuino a cancellarsi e per vivere seguitino a lavorare in nero o li vogliamo aiutare In modo che non si cancellino?
Il presidente Di Marzio ha anche evidenziato che la rappresentanza delle imprese iscritte sia alla Camera di Commercio dell’Aquila che a quella della Camera di Commercio di Teramo sono scese sotto le ottanta mila unità riducendo LA RAPPRESENTANZA DEI COMPONENTI del Consiglio Camerale da 28 a 19 consiglieri.
Al momento della votazione tutti i Consiglieri presenti hanno votato per aumentare il 20% il diritto Camerale tranne la Confartigianato di Teramo che ha votato contro questa decisione al fine di non aggravare la situazione già precaria delle piccole e medie imprese rappresentate dalla stessa che sono già tartassate dallo Stato Italiano e devono subire un aumento del 20% per 3 anni del diritto annuale deliberato dal Consiglio di amministrazione della Camera di Commercio che li rappresenta e che li dovrebbe tutelare invece di aumentare gli importi dovuti. Questo aumento porterà un incasso di oltre 2 milioni di euro e andranno sempre alle stesse Associazioni e operatori del settore. L’ Associazione Confartigianato Imprese Teramo non ha mai richiesto soldi alla Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia.
Non vogliamo essere complici, ha detto il presidente Di Marzio, della chiusura di altre aziende che coraggiosamente ancora resistono non cancellandosi dalla Camera di Commercio della loro provincia.
Il bilancio della Camera di Commercio di Teramo ha sempre chiuso in attivo negli anni e ha aumentato le risorse destinate ai tanti bandi per gli iscritti alla stessa. Dal misero importo di un milione siamo passati a oltre 3 milioni quindi questo ulteriore aumento del 20% per la Confartigianato Imprese Teramo non è giustificato, pertanto, abbiamo votato contro.



