
Pescara (3-5-1-1): Desplanches, Capellini, Brosco, Corbo, Letizia, Valzania, Caligara, Dagasso, Corazza, Meazzi, Di Nardo. In panchina: Saio, Profeta, Oliveri, Gravillon, Giannini, Brandes, Squizzato, Graziani, Berardi, Cangiano, Tonin, Okwonkwo, Sgarbi, Vinciguerra. Allenatore: Vivarini.
Monza (3-4-2-1): Thiam, Delli Carri, Ravanelli, Carboni, Ciurria, Pessina, Obiang, Azzi, Colpani, Keita, Mota. In panchina: Pizzignacco, Brorsson, Lucchesi, Caprari, Sardo, Zeroli, Colombo, Galazzi, Bakoune, Birindelli, Capolupo, Petagna, Strajnar, Maric. Allenatore: Bianco.
Reti: , 22′ Keita,47′ Colpani
Arbitro: Luca Pairetto della sezione di Nichelino
Emozioni e brividi all’Adriatico dove, prima di Pescara-Monza, si celebra il ricordo di Giovanni Galeone: coreografia con gigantografia dell’ex allenatore biancazzurro e cori a tutta curva, e minuto di silenzio trasformato in applausi scroscianti per il “profeta” appena scomparso.
In campo, però, non c’è storia per il Pescara contro la nuova capolista: il Monza va in porta 3 volte nei primi dieci minuti, centrando anche un palo con una punizione magistrale di Colpani. Al 27′ il vantaggio: verticale per Ravanelli, difesa imbambolata, traversone al centro per l’inserimento di Keita che la mette alle spalle di Desplanches. Reazione pescarese prima dell’intervallo: non pervenuta, nonostante i blandi tentativi di Di Nardo.
La ripresa comincia con l’immediato raddoppio brianzolo: Colpani semina chiunque percorrendo in orizzontale il limite dell’area e gira in porta un sinistro senza scampo per Deslpanches. Il solito Di nardo, al 63′, si divora l’occasione per accorciare: Meazzi imposta per vie centrali e scarica al compagno che cerca il radente a incrociare appena entra in area ma sballa la mira a tu per tu con Thiam. Il doppio vantaggio permette a Bianco di gestire con i cambi, e i nuovi innesti continuano ad attaccare forsennatamente. Vivarini fa quel che puoi ma ai suoi tocca difendersi per non affondare ulteriormente, e il risultato non viene mai messo in discussione. Anzi, proprio allo scadere, Desplanches miracoleggia su Maric per evitare il 3-0.
Pessima la prova biancazzurra e la strigliata lanciata una settimana fa dal presidente Sebastiani dopo la debacle al Barbera potrebbe, ora, con la pausa per la Nazionale di mezzo, tramutarsi in ultimatum.



