Giulianova, concerti a pagamento. Spesi 190mila euro in tre anni. Chi ci guadagna?
Le riflessioni dell'associazione Evoluzione Sostenibile

Giulianova. Le cronache dei giorni scorsi hanno registrato forti polemiche tra forze di maggioranza e opposizione sia a Tortoreto, per il concerto di Clara, il cui costo è stato di 46.200 euro, sia a Roseto degli Abruzzi, per il concerto di Francesco Renga, con un costo di 81.256 euro.
Prendiamo spunto da questi concerti non per entrare in questioni che non ci riguardano, ma per evidenziare lo straordinario successo di pubblico e il fatto che si trattava, come nel caso dei Tiromancino ad Alba Adriatica, di eventi ad accesso gratuito.
A Giulianova, a differenza di quanto accade nei Comuni limitrofi, il sindaco Costantini e l’assessore Di Carlo preferiscono organizzare eventi riservati a pochi, in quanto prevedono il pagamento di un biglietto dal costo non accessibile a tutti. Per avere un quadro preciso e inconfutabile sui costi di tali eventi, abbiamo analizzato le determine dirigenziali relative agli ultimi tre anni, includendo sia la prima che la seconda amministrazione Costantini.
Nel 2025, per il concerto di Massimo Ranieri e lo spettacolo di Angelo Duro, la spesa sostenuta è stata di 61.000 euro. Nel 2024, il concerto di Antonello Venditti ha avuto un costo di 39.929 euro. Infine, nel 2023, gli eventi a pagamento hanno riguardato i concerti di Gianni Morandi e Rosa Chemical (per il quale, all’ultimo momento, si è optato per l’ingresso gratuito a causa del numero insufficiente di biglietti venduti) e lo spettacolo di Maurizio Battista, con una spesa di 89.105 euro.
Non è nostra intenzione entrare nel merito del valore degli artisti, alcuni dei quali hanno fatto la storia della musica italiana. Ciò che vale la pena sottolineare è che gli eventi a pagamento, nel triennio 2023-2025, hanno comportato un costo complessivo di 190.034 euro, senza considerare gli ulteriori oneri organizzativi, a carico della collettività, che beffardamente non ha potuto partecipare liberamente, contrariamente a quanto avvenuto a Tortoreto, Roseto degli Abruzzi e Alba Adriatica. Si tratta di una spesa significativa a fronte di un numero di spettatori per singolo evento limitato. Mettendo insieme tutti gli eventi a pagamento considerati, non si raggiungono le presenze di ciascuno degli eventi ad accesso gratuito citati precedentemente, nemmeno quelle del concerto di Edoardo Bennato in occasione della festa in onore della Madonna del Porto Salvo. A fronte di queste evidenze, nella nostra città non si è ancora sviluppato un vero confronto sull’opportunità di organizzare eventi a pagamento.
Sgomberiamo il campo da equivoci: Evoluzione Sostenibile è a favore degli eventi, ma non ritiene etico, in un momento di difficoltà economica, spendere così tanto denaro pubblico per iniziative destinate a pochi, ma capaci di generare, grazie all’elevato costo del biglietto, profitti per le agenzie che li organizzano. Ancora più grave se si tratta di eventi che non producono una ricaduta proporzionata sulle attività economiche cittadine. A tal proposito, ci piacerebbe sapere dal duo Costantini-Di Carlo se sono in grado di stimare l’ammontare dei ricavi extra per i pubblici esercizi e le attività commerciali nei giorni degli eventi. Temiamo siano stati modesti, ma, amando la nostra città, vorremmo essere smentiti con dati alla mano. E non ci si racconti più la “favola” della loro utilità nel migliorare la reputazione turistica di Giulianova, alla quale non credono nemmeno coloro che la narrano.
Per concludere, una riflessione con spirito costruttivo. Premesso che le risorse messe a disposizione per gli eventi a pagamento non sono compatibili con le reali esigenze di una città con ancora molte criticità irrisolte, se proprio le si vogliono impiegare, non sarebbe meglio utilizzarle per migliorare e ampliare i servizi offerti, incentivare iniziative ad accesso libero che sostengano i commercianti, come la “Notte dello Shopping”, o portare a Giulianova la collezione di un artista di chiara fama come Gigino Falconi?
La mancanza di ascolto da parte dell’amministrazione Costantini nel recepire le priorità della città alimenta la sensazione che dietro talune scelte si celino ragioni che sfuggono alla comprensione della gente comune.