Sequestrata a Colonnella una casa a luci rosse: giro di ragazze straniere VIDEO
Operazione della finanza: nei locali sfruttate giovani ragazze extracomunitarie

Colonnella. Sequestrata una casa a luci rosse e denunciate tre persone (due donne e un uomo, cinesi) per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
E’ il bilancio di un’attività d’indagine effettuata dal nucleo di polizia economica e finanziaria della guardia di finanza di Teramo in Val Vibrata.
Il decreto di sequestro preventivo dell’immobile, disposto dal gip del tribunale di Teramo, costituisce
solo l’ultimo provvedimento emesso dalla magistratura inquirente nell’ambito di un’articolata indagine condotta dai militari della sezione mobile della finanza di Teramo.
Il servizio trae origine da input investigativi acquisiti nel corso della costante azione di controllo economico del territorio attuata dai militari teramani.
Nello specifico, sono state eseguite mirate attività di polizia giudiziaria con servizi di osservazione-controllo e pedinamento anche di tipo elettronico (videocamere), con l’approfondimento delle molteplici inserzioni online
ove venivano pubblicizzati, in modo inequivocabile, offerte di prestazioni sessuali praticate da alcuni soggetti
nella zona di Colonnella.
A questo si aggiungano anche le attività di analisi dei tabulati telefonici e le audizioni di circa venti soggetti di sesso maschile, quali testimoni, tutti risultati clienti della casa d’appuntamento in parola.
Le giovani donne vivevano 24 ore al giorno all’interno dei medesimi locali dedicati alla prostituzione, in precarie condizioni igienico-sanitarie. Alcune di esse sono risultate essere immigrate clandestine, mentre altre erano in Italia con il permesso di soggiorno con visto turistico.
Gli indagati si preoccupavano di assicurare una continua rotazione di ragazze, con permanenza di circa 10 giorni,
così da offrire ai vari clienti sempre nuove e diverse operatrici.
Nel corso delle attività di indagine sono stati sottoposti a sequestro somme di denaro, quale profitto del reato,
nonché molteplici beni di consumo utilizzati per le prestazioni sessuali. Sono in corso le analisi delle agende e
dei documenti extra-contabili, tutti rinvenuti durante le attività investigative, al fine di valorizzare, sul piano fiscale, gli elementi acquisiti con riguardo alla tassazione dei proventi illeciti, frutto delle condotte criminose
accertate.
A ciò si aggiungano le successive segnalazioni che verranno inoltrate all’Autorità Garante della Privacy, per il
tramite del Nucleo Speciale Tutela della Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma, in
ordine agli illeciti amministrativi commessi dai dealer (attività economiche abilitate all’emissione di SIM
telefoniche) che, attraverso l’omissione/errato inserimento dei dati anagrafici degli intestatari delle utenze
telefoniche e SIM all’interno dei data base dei vari gestori telefonici nazionali interessati (obbligatorio per
legge), hanno reso difficile e complicato l’individuazione dei soggetti cinesi coinvolti.