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Abruzzo

Acqua del Gran Sasso, Forum H2O: un anno perso dietro ipotesi bizzarre, ora pare prevalere il buon senso

La messa in sicurezza del Gran Sasso non poteva che passare per opere da realizzare sui sistemi di captazione e sulle reti esistenti come ripetiamo da anni.

 

Lo avevamo ripetuto nel documento tecnico che avevano inviato al Commissario che non a caso avevamo intitolato con il motto “LESS IS MORE”. Idee bizzarre come quelle di fare nuove perforazioni per cercare di scaricare altra acqua da un acquifero già in sofferenza ci hanno fatto solo perdere tempo visto che sarebbero state illegali in quanto in palese contrasto con le norme del Parco. Sconcerta però il totale oscuramento della questione dei Laboratori del Gran Sasso che storicamente hanno costituito la principale problematica di rischio per l’acquifero, viste le ripetute perdite di sostanze pericolose avvenute in due decenni. Un progetto che non dovesse affrontare questa criticità nascerebbe monco, l’ennesima occasione persa dopo quella del commissariamento Balducci di venti anni fa. Lavoreremo affinché torni la luce pure sui laboratori” così Augusto De Sanctis del Forum H2O commenta le prime risultanze della conferenza stampa del Commissario per l’Emergenza idrica del Gran Sasso Caputi in cui sono state illustrate le linee di possibile intervento.

L’anno scorso – continua De Sanctis – il commissario aveva provato a smentire i nostri allarmi circa l’intenzione di procedere con nuove captazioni. Oggi vediamo che è uno degli scenari principali posti a valutazione. Anche stavolta avevamo visto giusto sul Gran Sasso, operando per la trasparenza e organizzando l’opposizione a iniziative dannose. Bene quindi che anche grazie alla nostra azione, a quella di tecnici indipendenti nonché all’attività svolta dalla provincia di Teramo e dal Parco questa ipotesi sciagurata appaia tramontata.

Resta però alta la nostra attenzione sulla questione, soprattutto in merito alla messa in sicurezza dell’area dei laboratori di fisica, all’allontanamento delle 1.000 tonnellate di sostanze pericolose lì presenti e al recupero dei 100 litri al secondo di acqua potabile che dal 2018 viene mandata a scarico dopo un singolare sequestro operato dalla magistratura teramana, con la perdita di decine di miliardi di litri di preziosa acqua sorgiva”.

 

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