
Pescara. “Ormai è diventato un rituale semestrale: aspettiamo con impazienza quasi infantile il piano dipartimentale sui potenziamenti delle specialità della Polizia nelle province. Poi, però, arriva la matematica, che – ingrata – ci costringe a sottrarre i pensionamenti. Risultato? Ogni semestre un bollettino di guerra. Ma tranquilli: siamo sempre meno, ma sempre più indispensabili”.
Lo affermano i sindacati di polizia Siulp e Fsp di Pescara, secondo cui nel capoluogo adriatico “servono almeno 100 poliziotti in più, non ‘a breve’, non ‘in futuro’, ma ora, perché a furia di premere sull’acceleratore dello straordinario, qualcuno prima o poi frenerà e allora saremo fermi”.
“Buone notizie – dicono sarcasticamente i sindacati in riferimento a quanto annunciato dal Prefetto nei giorni scorsi – alla Questura arrivano ben otto nuovi operatori e 14 aggregati per i mesi estivi. Applausi. Ma nel 2025, tra pensionamenti e partenze, ne perderemo circa 40. Si chiama ‘saldo negativo’, ma qualcuno lo spaccia per ‘progettualità’. Si parla di fungibilità, visione, miglioramento attraverso le difficoltà. Certo, come dire che la febbre è un modo per apprezzare la salute”.
Le due sigle, poi, analizzano reparto per reparto, settore per settore, le criticità e le carenze riscontrate, parlando di “cronache tragicomiche della Polizia di Stato a Pescara”.
“In provincia – dicono i sindacati – ci sono uffici con competenze regionali che si sono ‘evoluti’, nel senso che si sono dimezzati. Gli altri, quelli ‘meno strategici’, si sono limitati a perdere il 30-40% del personale. Ma la vera ciliegina è la cronica assenza di dirigenti e funzionari: ruoli vacanti che sembrano riservati a esseri mitologici. Il picco dell’assurdo? Il dirigente del Compartimento della Sicurezza Cibernetica: latitante dal 1° maggio 2025. Una dimenticanza? Una provocazione? Un nuovo algoritmo ministeriale che prevede ‘assenze distribuite’? Nel dubbio, il personale continua ad andare in pensione. Senza sostituzioni. Ovviamente”.