Nella giornata di ieri il personale di polizia penitenziaria addetto al controllo dei pacchi in arrivo ai detenuti, durante lo svolgimento del proprio lavoro, ha rinvenuto della droga occultata minuziosamente all’interno dei generi alimentari contenuti nei pacchi.
A farlo sapere il Sinappe.
”Solo grazie alle proprie capacità poliziesche gli agenti hanno evitato che venisse introdotta la droga nel carcere. L’ordinamento penitenziario, per quanto da molti ritenuto ancora innovativo, appare ormai obsoleto e non al passo coi tempi. Quest’anno compie 50 anni. Occorrono riforme importanti ma nel frattempo si potrebbe agire sui generi che possono essere introdotti negli istituti attraverso i pacchi familiari considerato che i detenuti possono acquistare beni di ogni tipo – anche alimentari – attraverso il servizio di “spesa” fornito dall’istituto”.
E ancora: “Eliminare la possibilità di ricevere pacchi dall’esterno eliminerebbe un canale – spesso utilizzato – di accesso dei generi non consentiti e allo stesso tempo non comporterebbe alcun ulteriore sacrificio per i diritti dei detenuti. Un plauso ai colleghi”.
