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Teramo

Riserva del Borsacchio: “Applicare la legge-quadro in materia di incendi boschivi”

Appello delle Guide del Borsacchio e WWF Abruzzo

Roseto degli Abruzzi. Dopo l’ultimo incendio che ha ridotto in cenere circa due ettari di Riserva Naturale del Borsacchio, l’Associazione Guide del Borsacchio e il WWF Abruzzo hanno inviato una dettagliata nota al Comune di Roseto degli Abruzzi, alla Provincia di Teramo, alla Regione Abruzzo, al Ministero dell’Ambiente e al Comando Carabinieri Forestali chiedendo “l’applicazione della Legge n. 353/2000 “Legge-quadro in materia di incendi boschivi”.

Le due Associazioni hanno ricordato” i gravi episodi verificatisi all’interno della Riserva a partire dall’ultimo l’incendio del 28 luglio scorso che ha provocato la distruzione di un’area retrodunale per circa 2 ettari. In passato, nelle estati del 2022 e del 2023 gli incendi avevano colpito le superfici agricole, cespugliate e naturali collinari di Colle Magnone e aree limitrofe.
Tutti gli episodi hanno interessato aree di elevato pregio ambientale, agricolo e paesaggistico, comprese zone dunali, retrodunali e collinari, compromettendo habitat naturali vulnerabili, inclusi siti di nidificazione del Fratino (Charadrius alexandrinus), specie protetta a livello nazionale ed europeo”.

Nella nota, le due Associazioni ricordano che “la legge n. 353/2000 vieta per 15 anni sulle aree percorse dal fuoco qualsiasi trasformazione urbanistica o il mutamento della destinazione d’uso dei terreni, mentre per almeno 10 anni sono vietati nuove edificazioni, campeggi, attività produttive o interventi edilizi. Il Comune competente è poi tenuto a redigere, aggiornare e pubblicare il catasto comunale delle aree incendiate da trasmettere anche alla Regione”.

Guide del Borsacchio e WWF Abruzzo hanno pertanto richiesto l‘applicazione immediata del vincolo quindicennale per il tratto costiero della Riserva del Borsacchio colpito dall’incendio del 28 luglio 2025 e per la zona collinare di Colle Magnone, interessata dagli incendi negli anni 2022 e 2023.

“Il vincolo dovrà impedire qualsiasi trasformazione urbanistica, mutamento della destinazione d’uso o insediamento edilizio. Inoltre, dette aree dovranno essere iscritte nel catasto comunale delle aree percorse dal fuoco con trasmissione alla Regione Abruzzo e aggiornamento dei vigenti strumenti urbanistici e ambientali. Infine, vanno attivati controlli da parte delle autorità forestali e ambientali competenti, al fine di prevenire eventuali tentativi di speculazione e contrastare l’attuale assenza di gestione attiva della Riserva che finora ne ha favorito la vulnerabilità”.

“Siamo consapevoli che le cause degli incendi potrebbero non essere dolose” dichiarano Filomena Ricci, delegata WWF Abruzzo, e Marco Borgatti, Presidente delle Guide del Borsacchio, “ma è evidente che anche episodi colposi producono danni gravi e talvolta irreversibili”.

E ancora: “La Riserva Naturale Regionale del Borsacchio, priva di gestione da oltre vent’anni, necessita di misure urgenti di tutela e controllo. Ad oggi ricordiamo che la Riserva è ancora in uno stato di stallo dopo che la Regione ha provato a tagliarla del 98% (dagli originari 1140 ettari a poco più di 24 ettari), facendo intervenire il Ministero dell’Ambiente e costringendo il Presidente Marsilio a congelare il taglio. Il tentativo di taglio da parte del Consiglio regionale nel blitz notturno durante l’approvazione della legge di bilancio regionale 2024 ha impedito l’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico ormai concluso: tutto ciò aggrava la situazione gestionale della Riserva creando confusione anche in quegli imprenditori seri che vorrebbero fare investimenti, ma che, senza lo strumento di pianificazione, si trovano in condizioni di incertezza. Al riguardo, la richiesta di WWF e Guide del Borsacchio è sempre la stessa: riportare la riserva ai confini originari, approvare il PAN e far partire finalmente la gestione della Riserva”.

“Chi di dovere, non sono in grado di gestire la riserva sul mare, una trentina di ettari. E poi vorrebbero fare diventare riserva 11 milioni (UNDICI MILIONI) di mq, la strada statale adriatica, le colline fino a Cologna paese”; incalza Pierpaolo Mori dell’Associazione agricoltori, proprietari e residenti Roseto zona Borsacchio.

“Sarebbe solo un feudo per avere potere, tanto potere sugli agricoltori e la popolazione rurale che sarebbero le vittime della riserva magnacciona, e tanti soldi pubblici. Senza nessuna giustificazione naturalistica”.

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