
La FP CGIL comunica la recente vittoria, con sentenza n. 527 del 25/09/2024, che ha determinato, per i dipendenti ricorrenti, l’attribuzione sul cedolino del mese di giugno della cosiddetta premialità Covid risalente all’anno 2020.
Occorre ricordare che in tale periodo per i dipendenti del servizio pubblico nazionale, fu istituita la premialità Covid, in virtù del riconoscimento dell’eccezionale attività svolta dagli operatori del SSN nella gestione dell’emergenza epidemiologica.
Si trattava di una premialità aggiuntiva ed una tantum da dividere tra il personale impegnato nelle attività di contrasto all’epidemia determinata dal diffondersi del COVID-19, al fine di prevedere un compenso per ogni singola giornata lavorativa svolta tra il 1 Marzo ed il 30 Aprile 2020, salvo differenziarlo in tre fasce A, B, C.
Ciascuna azienda, pertanto, doveva ripartire dette somme in sede di contrattazione integrativa aziendale.
Accadde però che in sede di contrattazione la ASL di Teramo, anche in virtù di risorse incapienti rispetto alla totalità del personale, individuò solo alcuni reparti meritevoli di tali incentivi, escludendo, di fatto, la maggioranza delle unità operative e quindi di personale.
Come FP CGIL facemmo presente, sin dal primo incontro, che al netto delle somme stanziate la platea degli aventi diritto doveva essere ampliata, soprattutto in virtù di quanto stabilito per l’ingresso in fascia C, la cui corresponsione di 5 euro per giornata lavorativa, era prevista agli operatori che avevano lavorato per il contrasto alla diffusione del COVID-19, non compresi nelle fasce A e B, identificandosi, in tale fascia, tutto il personale del SSN.
Dinanzi alle resistenze della ASL rispetto all’accoglimento della nostra proposta, decidemmo, contrariamente a quanto fecero le altre sigle sindacali presenti al tavolo, di non firmare quell’accordo e di ricorrere presentando ricorso al Giudice del lavoro attraverso lo studio legale Scarpantoni.
A distanza di tre anni dal deposito del ricorso, avvenuto in data 29/06/2021, dopo innumerevoli udienze, dovute all’elevato numero di unità operative ricorrenti, il Giudice del lavoro ha sancito due aspetti che guidano, da sempre, il nostro agire sindacale, ovvero il riconoscimento dei diritti e la lotta alle discriminazioni di qualsiasi grado e natura.
Ci spiace, in conclusione, per quei reparti/servizi che il giudice del lavoro non ha ritenuto di dover includere tra coloro meritevoli del riconoscimento della premialità Covid, allo stesso tempo siamo soddisfatti per essere andati avanti e per tutti coloro che si sono visti corrispondere, in questo mese, somme abbastanza importanti, fermo restando che per i dipendenti che si sono rivolti a noi all’epoca, questa è stata una battaglia di giustizia ed equità, che la CGIL ha deciso, senza esitazioni, di condurre per rispetto di quanto affrontato, quotidianamente, da tutti gli operatori per il contrasto e la diffusione del COVID-19.