Giulianova. In questi giorni, dinanzi al gip del tribunale di Ascoli, sono comparsi tutti gli indagati per la violenta rissa nel corso della quale perse la vita, lo scorso marzo, Amir Benkharbouch.
Tutti sono stati ammessi al rito abbreviato e la madre del giovane, che viveva a Giulianova, si è costituita parte civile.
E in queste ora la mamma di Amir ha diffuso una lettera nella quale vengono fatte alcune importanti precisazioni.
La lettera
La mattina del 16 marzo ho appreso tramite internet la notizia della morte di un giovane di 24 anni, coinvolto in una rissa sul lungomare. In quel momento ho provato dolore e compassione, pensando a un’altra madre costretta a vivere l’incubo di perdere un figlio. Poche ore dopo, però, ho scoperto che quel figlio era il mio, Amir.
Non l’ho riconosciuto sotto le etichette con cui veniva descritto – “magrebino”, “tunisino”, “nordafricano”. Se avessi saputo che si trattava di lui, sarei corsa immediatamente sul posto.
Desidero smentire con fermezza alcune informazioni circolate sui media:
Di Stanislao non era amico di mio figlio, ma solo un conoscente.
Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso con serietà, rispetto e trasparenza. Chiedo ai giornalisti e agli organi di stampa di attenersi esclusivamente ai fatti, evitando di diffondere notizie approssimative o non verificate, che feriscono ulteriormente chi sta già soffrendo.
Le informazioni autentiche su Amir e sulla nostra famiglia verranno fornite solo da me. Nessuno può conoscere mio figlio e ciò che è realmente accaduto meglio di me.
Con dignità e dolore,
La mamma di Amir Benkharbouch
