Montorio, “Serve chiarezza sulle sei piante secolari abbattute”
I consiglieri Magno e Guizzetti chiedono accesso agli atti

“Nella mattinata del 12 dicembre scorso l’Amministrazione comunale di Montorio al Vomano ha disposto l’abbattimento di sei piante secolari nei pressi del Municipio, con un intervento improvviso e senza una preventiva informazione alla cittadinanza”.
Lo fanno sapere i consiglieri di opposizione Eleonora Magno e Andrea Guizzetti.
“L’abbattimento è stato motivato da una valutazione effettuata “de visu” nel corso della potatura autunnale. L’ordinanza comunale indicava cinque piante, mentre l’intervento ha riguardato sei esemplari, tutti allineati e collocati in un’area di particolare rilevanza urbana e simbolica, da tempo parte integrante dell’immagine e della memoria collettiva del paese”.
“Ancora una volta si è proceduto all’eliminazione di alberi di grande valore storico e ambientale senza che risultino effettuate verifiche approfondite tramite indagini strumentali, come quelle previste dalla valutazione fitostatica con metodo VTA (Visual Tree Assessment), procedura riconosciuta anche in ambito legale”.
E ancora: “L’episodio non può essere considerato isolato. Nel corso del quinquennio amministrativo, il Sindaco e la Giunta si sono più volte distinti per interventi radicali sul verde pubblico, spesso oggetto di contestazioni, che sembrano rispondere a una concezione dell’ordine urbano fondata sulla semplificazione degli spazi e sulla loro progressiva neutralizzazione, piuttosto che sulla cura e sulla valorizzazione dei luoghi vissuti. Interventi di questo tipo incidono non solo sull’ambiente, ma anche sulla memoria collettiva dei montoriesi, che vede progressivamente sparire elementi riconoscibili di rappresentazione identitaria degli spazi cittadini e punti di riferimento condivisi”.
Per queste ragioni, i consiglieri di opposizione hanno presentato “formale richiesta di accesso agli atti per verificare la correttezza delle procedure seguite e chiedono che ogni futuro abbattimento programmato – in particolare nei giardini della Madonna del Ponte e nell’area parcheggio della zona cimiteriale – sia preventivamente documentato, motivato e condiviso”.
“La gestione del verde pubblico è una scelta politica”, concludono Magno e Guizzetti. “Continuare a intervenire in modo discrezionale, senza trasparenza e senza una visione di lungo periodo, significa impoverire non solo il patrimonio ambientale, ma anche il tessuto simbolico e identitario della città”.



