La nuova impresa di Nino Sandovalli che si prepara a scalare una vetta oltre gli 8mila
Nel 2026 lo scalatore vibratiano andrà alla conquista del Manaslu: l'ottava vetta più alta al mondo

Sant’Egidio alla Vibrata. Dal Lobuche East Peac alla vetta del Manaslu, sempre in Nepal. Dalla prima impresa, con la scalata di 6119 metri a quella messa nel mirino, con 8163 metri.
Nei programmi e negli obiettivi di Nino Sandovalli, scalatore della Val Vibrata (santegidiese di origini e albense di adozione) c’è una nuova impresa, da compiere nel 2026.
Scalare la vetta del Manaslu, una delle montagne oltre gli ottomila metri della catena dell’Himalaya.
In queste settimane Nino Sandovalli sta programmando la sua nuova spedizione, dopo l’esperienza, decisamente positiva e stimolante del 2024, quando scalato una montagna da oltre 6mila metri all’Everest.
Ora si alza nuovamente l’asticella e si punta ad una nuova vetta, da scalare nel 2026 anno nel quale la Val Vibrata sarà comunità europea dello sport e Nino Sandovalli si candida ad essere uno dei testimoni con una nuova impresa. Che presenza maggiori indici di difficoltà, come racconta lo stesso Nino Sandovalli.
“L’ambiente decisamente diverso”, sottolinea lo scalatore vibratiano, ” non soltanto perché parliamo di una montagna con un’altitudine di 2mila metri in più e con forte carenza di ossigeno.
Ci stiamo già preparando e valuteremo anche se farla con ossigeno e meno. Vedremo anche come risponde il fisico e lo faremo con un particolare simulatore”. Tutta la spedizione durerà oltre 30 giorni e tutto sarà programmato tra settembre e ottobre quando le condizioni meteo lo consentiranno. E la macchina organizzativa è già in movimento: sul piano operativo, perché sul piano della preparazione nulla potrà essere lasciato al caso. Così come sul piano logistico ed economico, visto che una spedizione del genere prevede costi importanti.