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Teramo

La lettera di maggio ai giovani del vescovo di Teramo-Atri

Di seguito la lettera mensile del vescovo Lorenzo Leuzzi della Diocesi di Teramo-Atri.

Cari giovani,

il mese di maggio inizia con la festa del lavoro. Ricordo sempre San Giuseppe: era un artigiano. Una festa che talvolta facciamo fatica ad accogliere perché ci ricorda che siamo chiamati a prepararci ad essere qualcuno, costruendo la società, valorizzando i nostri talenti. Talvolta abbiamo paura del futuro e non ci impegniamo a prepararci. Perché studiare? Perché fare esperienza lavorativa?

Sono molte le sollecitazioni a scegliere il successo immediato e ciò che mi piace.

Ma la storia è completamente diversa, viaggia su binari che non sempre coincidono con ciò che pensiamo. Vorrei affidarvi il motto di S. Benedetto, in questo anno in cui festeggiamo san Berardo monaco e vescovo: ora et labora, prega e lavora.

È stato il motto che ha ispirato la cultura europea. Oggi, in un mondo che corre, facciamo fatica ad essere protagonisti e rischiamo di essere trascinati dagli eventi. E poi nasce la delusione! Ho corso invano! Mi sono illuso! Ora et labora!

Cari giovani,

San Benedetto aveva ben individuato lo stile di vita per il mondo moderno, per il nostro tempo. Se tu preghi e cammini con il Signore sarai stabile nella corsa.

Il mondo corre, ma tu sei stabile. O meglio, corri anche tu, ma senza essere travolto!

È la via per essere sempre presenti a se stessi: sono io, stabile, e non ciò che la società vorrebbe che io fossi.

Cari giovani,

nel tempo moderno abbiamo la grande possibilità di essere costruttori di tante comunità, a cominciare dalla Chiesa. Ma c’è anche il grande pericolo che la società programmi noi! Ora et labora! Trova il tempo per stare con il Signore! Trova il tempo per vivere il tuo cammino di preparazione professionale non per un fine immediato, ma per essere punto di riferimento nel capire e servire la comunità dove sei inserito, a cominciare dalla famiglia.

Per essere costruttori nel mondo moderno bisogna saper correre senza perdere la stabilità! Ma la stabilità la si acquista imparando a non lasciarsi strumentalizzare da progetti che ci impediscono di vedere lontano. Tutto passa, ma tu resti. Ma per restare bisogna stare con il Signore, che cammina con te aiutandoti a saper guardare le situazioni con gli occhi di chi vuole servire e non dominare. Ora et labora!

Imitalo per costruire la civiltà dell’amore.

Vi aspetto Sabato 13 maggio per vivere la gioia di essere, con Maria, giovani che costruiscono un mondo di pace!

Vostro,

Lorenzo, vescovo

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