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Teramo

Investimento dell’Unione per la Protezione civile: la soddisfazione del Coordinamento Emergenza Val Vibrata

Il Coordinamento Emergenza Val Vibrata (CEVV) esprime profonda soddisfazione per il rilevante investimento realizzato dall’Unione dei Comuni della Val Vibrata, consistente nell’acquisto di due bobcat polivalenti destinati a rafforzare le attività di protezione civile e il supporto operativo sul territorio.

 

Questo intervento strategico è stato reso possibile grazie a un finanziamento dedicato della Regione Abruzzo, che sarà rinnovato anche nei prossimi due anni. Si tratta di un passo decisivo nel potenziamento dei mezzi e delle attrezzature, strumenti essenziali per fronteggiare situazioni di emergenza, attuare interventi di prevenzione, garantire la messa in sicurezza e ripristinare tempestivamente la viabilità, sia in ambito urbano sia in quello extraurbano.

Il finanziamento regionale rappresenta un’azione organica che comprende anche la formazione dei volontari e l’accelerazione dell’elaborazione dei piani comunali di protezione civile. Queste misure contribuiranno a consolidare ulteriormente un sistema integrato di sicurezza e resilienza territoriale.

Il Coordinamento Emergenza Val Vibrata costituisce un esempio concreto del principio “l’unione fa la forza”. Esso nasce dalla collaborazione tra sette associazioni del territorio: Protezione Civile Tortoreto, Nereto, Sant’Omero, Torano Nuovo, G.R.E. Tortoreto, Croce Bianca Alba Adriatica e l’unità cinofila del coordinamento Lupi del Gran Sasso.
Grazie a questa sinergia, il Coordinamento è oggi in grado di affiancare e potenziare l’azione degli enti pubblici – Comuni, Unione dei Comuni e altre istituzioni – e di offrire un supporto tempestivo anche ai soggetti privati, configurandosi come un punto di riferimento imprescindibile per la sicurezza, la prevenzione dei rischi e la gestione delle criticità sul territorio.

La soddisfazione per il risultato raggiunto insieme all’Unione dei Comuni è profonda, poiché dimostra come una coesione istituzionale orientata al volontariato possa tradursi in soluzioni concrete alle problematiche territoriali. Tuttavia, questo successo locale induce a riflettere su una criticità di più ampio respiro.

In Italia, la Protezione Civile è spesso celebrata come modello di solidarietà, ma dietro la retorica si cela una realtà complessa:

Il Paradosso Sistemico: l’esperienza inestimabile dei volontari si scontra con un’età media elevata, che inevitabilmente limita la piena operatività durante le emergenze più impegnative.
Carenze Formative e Infrastrutturali:* benché l’Italia sia tra i Paesi più esposti ai rischi naturali, l’educazione civica sulla prevenzione è pressoché assente nei programmi scolastici. Parallelamente, le associazioni di volontariato – oggi le uniche in grado di promuovere formazione sulla previsione e prevenzione dei rischi – operano spesso in sedi comunali provvisorie e prive di spazi adeguati.

Il sistema della Protezione Civile, a livello regionale e nazionale, soffre l’assenza di un reale ricambio generazionale e di un investimento stabile e continuativo sulla formazione. Il risultato è un corpo di volontari che ha dato moltissimo, ma che non può più sostenere da solo, fisicamente, i ritmi di un’emergenza prolungata.

È necessario cambiare rotta, ripartendo dal basso con azioni concrete:

1. Educazione obbligatoria: introdurre in ogni ordine di scuola moduli dedicati alla Protezione Civile e alla prevenzione.
2. Incentivi per i giovani: attivare programmi strutturati per il volontariato giovanile (es. crediti formativi, borse di studio, agevolazioni sulle tasse universitarie).
3. Sedi operative garantite: destinare fondi vincolati affinché i Comuni si dotino di sedi operative adeguate per le associazioni.
4. Trasparenza e operatività: organizzare esercitazioni aperte alla cittadinanza e istituire tavoli istituzionali basati su dati reali (età media, risorse disponibili, carenze operative) per una pianificazione efficace.

Siamo convinti che una struttura coesa come l’Unione dei Comuni non solo possa, ma debba continuare a rappresentare un modello di riferimento e un partner strategico per affrontare queste sfide, garantendo alla Protezione Civile un futuro operativo solido ed efficiente.

 

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