Giulianova, un primato (possibile) per l’amministrazione Costantini: reintegrare gli alberi perduti
La proposta dell'associazione Evoluzione Sostenibile

Giulianova. L’amministrazione Costantini è continuamente alla ricerca di primati, spesso però solo immaginati. Basti ricordare, a mo’ di esempio, i record di presenze turistiche dichiarati ma mai superati, né rispetto ai dati storici di Giulianova, né nel confronto regionale dove la regina negli ultimi anni è stata Tortoreto.
Come dimenticare la bufala delle 600.000 presenze turistiche previste nel 2023, poi rivelatesi di gran lunga inferiori rispetto alla realtà, o quella del collegamento ferroviario con Monaco di Baviera, di cui si sono perse le tracce.
Evoluzione Sostenibile ha individuato un primato che l’amministrazione comunale potrebbe concretamente raggiungere, con ricadute positive per una località che si fregia di riconoscimenti turistico-ambientali quali la Bandiera Blu e le Vele. È notizia recente che il Comune di Tortoreto, nell’ambito del progetto “Città Giardino dell’Adriatico”, ha provveduto al reintegro di ben 102 palme, abbattute a causa del Punteruolo Rosso e ha annunciato che 30 oleandri saranno presto messi a dimora. Una passeggiata sul lungomare di Tortoreto consente già di apprezzare il piacevole colpo d’occhio. Ci siamo chiesti: perché non proporre la realizzazione di un progetto analogo anche a Giulianova?
Si potrebbe obiettare che manchino le risorse per attuare un piano di reintegro consistente e qualificato. Ma è un’obiezione infondata. L’amministrazione guidata da Costantini dispone, per la prima volta nella storia di Giulianova, delle entrate derivanti dall’imposta di soggiorno (circa 500.000 euro annui) introdotta dalla seconda amministrazione Mastromauro. A queste si sommano le maggiori entrate derivanti dall’addizionale comunale IRPEF a carico dei giuliesi: l’adozione, a partire dal 2019, dell’aliquota massima ha comportato un incremento medio di circa 700.000 euro annui, con una tendenza in aumento, rispetto al periodo precedente all’insediamento dell’amministrazione Costantini, quando l’aliquota era la più bassa tra i comuni costieri (fonte: Ministero delle Finanze). In totale, l’attuale amministrazione beneficia di risorse aggiuntive pari a circa 1,2 milioni di euro annui, sufficienti per finanziare un piano di riqualificazione del patrimonio arboreo.
Ma quanto dovrebbe essere consistente il piano? Premesso che occorre un censimento accurato, una prima valutazione, fatta nelle zone di maggiore frequentazione turistica, fornisce il seguente bilancio
• Lungomare Zara, tratto nord: 10 monconi di palma ancora visibili nel lato est (lato mare) e almeno 30 platani mancanti nel lato ovest (lato monte).
• Lungomare Zara, tratto centrale: nel lato est, quello verso gli stabilimenti balneari, tutte le palme abbattute sono state sostituite. Non vorremmo sembrare maliziosi, ma si tratta della porzione di lungomare dove si concentrano gli interessi di alcuni componenti della giunta comunale. Nelle aiuole spartitraffico sono presenti 24 monconi di palme. Infine, nel lato ovest si contano 19 aiuole contenenti resti dei tronchi di leccio ancora presenti.
• Lungomare Spalato: nel lato ovest sono tante le aiuole con resti di alberi. Le palme mancanti sono almeno 30. Nel tratto est si possono osservare almeno 25 aiuole con monconi per lo più di pino.
• Lungomare Rodi: almeno 20 alberi non sostituiti, in gran parte palme.
• Via Nazario Sauro: 18 aiuole con monconi di leccio.
A tutto ciò si aggiungono le numerose fioriere, poste a delimitazione della pista ciclo-pedonale, sprovviste di siepi o semivuote, soprattutto nel tratto nord del lungomare Zara, ma anche nei lungomari Spalato e Rodi.
Facendo la somma degli alberi mancanti e considerando che si tratta di una stima approssimata per difetto, si supera ampiamente quota 170. Un numero che non tiene conto della situazione del parcheggio a sud del molo (metà delle 40 aiuole sono prive delle tamerici originariamente presenti) e delle tante altre zone bisognose di interventi, ma è sufficiente a consentire all’amministrazione Costantini di realizzare un corposo piano di reintegro delle essenze arboree. Così avrà la possibilità di distinguersi non attraverso sterili slogan, ma grazie a un intervento coerente con la vocazione turistica della città.
Evoluzione Sostenibile è pronta a sostenere un piano coerente con le caratteristiche dei luoghi, che non commetta lo stesso errore fatto nella pineta nord, dove, anziché sostituire i pini caduti con nuovi alberi della stessa specie, si è scelto di mettere a dimora essenze estranee al contesto.