
Alba Adriatica. Dal sequestro con sgombero, alla confisca con successiva assegnazione dello stabile.
Da oltre un anno la casa rosa di Alba Adriatica, la residenza dei rom, all’ingresso nord di Alba Adriatica, che nel corso degli anni è stata anche una sorta di centrale dello spaccio di stupefacenti, è stata liberata dai suoi occupanti, con muratura dei vari ingressi.
Nel 2024, infatti, era stato eseguito un provvedimento del tribunale di L’Aquila, sezione misure di prevenzione, che aveva disposto dopo il sequestro di liberare lo stabile.
Il percorso tracciato è quello di perfezionare le attività di confisca e assegnazione dello stesso immobile multi vani al Comune di Alba Adriatica, come è già accaduto in precedenza per situazioni analoghe, a partire dal villino di via Montello, in attesa di essere attrezzato per scopi culturali.
E tutte le procedure, come accade in questi casi, vengono definite dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che opera sotto la vigilanza del Ministro dell’Interno.
E il Comune, in attesa di ottenere l’assegnazione della casa rosa, avvierà anche una riflessione per decidere che destinazione dare a quella che nel corso degli anni è stato una sorta di simbolo della criminalità locale.