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Teramo

Giulianova, dati Istat: “la popolazione non cresce nonostante le promesse”

L'analisi dell'associazione Evoluzione Sostenibile

Sayonara Tortoreto

Giulianova non cresce. L’associazione Evoluzione Sostenibile, guidata dal presidente Archimede Forcellese analizza i dati Istat che riguardano la popolazione di Giulianova e li paragona a quelli delle altre località della costa teramana.

La consistente diminuzione del tasso di mortalità registrata nel 2023, dopo gli anni funestati dal Covid, ha permesso di fare considerazioni più rappresentative rispetto a quelle del recente passato.

La popolazione complessiva dei sette comuni della costa teramana, pari a 120.531, è aumentata di 594 unità (+0,5%), in linea con il trend degli ultimi anni. A fronte di ciò, la nostra città non mostra lo stesso tipo di tendenza.

Purtroppo, dai dati ISTAT emerge chiaramente la sostanziale stagnazione della popolazione di Giulianova che, al 1° gennaio 2024, rispetto all’anno precedente, registra un incremento di sole 28 unità (+0,12%) e ammonta ancora a meno di 23.500 abitanti. Tale crescita, in termini percentuali, è ben quattro volte più bassa di quella della costa teramana. Per comprendere il motivo di un risultato così modesto, occorre considerare il bilancio tra il saldo naturale e quello migratorio. A tal riguardo, la differenza tra il numero dei nati (159) e il numero dei decessi (294) registrati a Giulianova nel 2023 è negativa (-135) e questo non sorprende visto che stiamo attraversando il
cosiddetto “inverno demografico”.

L’aspetto rilevante, dal punto di vista locale, è che il saldo naturale è poco più che compensato da quello migratorio, sia interno e con l’estero. Questa per vero è una costante degli ultimi anni.

“Tali dati certificano il fallimento della politica di espansione demografica messa in atto dall’amministrazione Costantini”, sottolinea Archimede Forcellese, ” che nella campagna elettorale del 2019 prometteva la crescita della popolazione sino a 30.000 abitanti. È evidente che si trattava di una trovata elettorale che mai avrebbe potuto realizzarsi. La città non cresce con gli slogan, ma attraverso la messa in atto di politiche concrete di sostegno alla famiglia e di sviluppo di settori economici fondamentali quali commercio, artigianato, industria e terziario”.

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