
Alba Adriatica. Bar, negozi alimentari e di somministrazione localizzati nel ferro di cavallo e nella zona di piazza IV Novembre, ad Alba Adriatica, dovranno necessariamente chiudere entro le 21 e potranno tornare operativi non prima delle 7 di mattina.
E’ un’ordinanza che ha una motivazione molto chiara quella licenziata dal Comune di Alba Adriatica nelle ultime ore che fissa dei paletti ben precisi per quanto concerne l’attività degli esercizi commerciali al dettaglio, nel settore alimentare e nella somministrazione di bevande e alimenti.
Il provvedimento riguarda una porzione del territorio cittadino: l’area urbana di via Roma, tra il ponte sul Vibrata e il parco pubblico di villa Flaiani, il ferro di cavallo (via Regina Margherita, via Principe Umberto e via XXIV Maggio) e piazza IV Novembre e via Battisti. Ordina che viene motivata a tutela della salute pubblica e della sicurezza urbana.
“E’ compito dell’amministrazione comunale assicurare una serena e civile convivenza, nonché regolare il comportamento degli abitanti al fine di tutelare la tranquillità sociale, la qualità della vita e la salute dei cittadini, rimuovendo, nel contempo, le cause che impediscono la fruizione degli spazi pubblici”, si legge nell’ordinanza della sindaca Antonietta Casciotti.
“Il centro cittadino del capoluogo, come risulta comprovato dalle molteplici segnalazioni avanzate dalla popolazione residente nel territorio interessato e dai numerosissimi interventi dei carabinieri e della polizia locale, sono particolarmente soggetti al verificarsi di episodi costituenti reato, quali risse, danneggiamenti e disturbo della quiete pubblica, nonché da comportamenti contrari alla pubblica decenza e al decoro urbano, contegni che, poiché avvertiti in modo diretto ed immediato, procurano nocumento alla tranquillità dei residenti”.
Insomma, quelle che sono zone a rischio, numeri e tendenze alla mano, impone di adottare provvedimenti utili per arginare certi fenomeni, certificati anche dall’attività delle forze dell’ordine.
“Tali locali”, si legge ancora, “si pongono, indubbiamente, quale abituale ritrovo di persone che
destano allarme sociale nonché di soggetti destinatari di provvedimenti emessi dalla Questura di Teramo, in particolare nelle ore serali e, per questo, rappresentano concausa della persistenza ed aggravamento della situazione di degrado urbano con compromissione della qualità della vita a causa del mancato rispetto delle regole alla base della civile convivenza”.