
Pescara. Le indagini della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pescara, coordinate dal Sostituto Procuratore Andrea Di Giovanni e condotte congiuntamente da Militari del NOE Carabinieri di Pescara e dalla guardia di Finanza, hanno accertato l’esistenza di un’articolata organizzazione criminale attiva tra le province di Pescara, Chieti con ramificazioni nelle Marche ed Umbria che simulava incidenti stradali e infortuni per truffare le compagnie assicurative.
Gli accertamenti svolti dal gennaio 2023 in poi hanno coinvolto 57 persone, tra cui avvocati, medici e altri professionisti ed hanno portato agli arresti domiciliari di un indagato, J.B., con la richiesta di rinvio a giudizio per tutte le persone coinvolte.
L’attività d’indagine trae origine da un’altra attività investigativa risalente all’estate 2022 riguardante un altro contesto criminale ed a seguito di essa la Procura di Pescara ha individuato una rete di falsi incidenti stradali, mai avvenuti o simulati o con esiti medici gonfiati, al fine di ottenere consistenti risarcimenti dalle compagnie assicurative.
L’obiettivo era quello di ottenere ingenti e ingiusti profitti che, nel solo periodo d’indagine, è stato quantificato dall’Autorità Giudiziaria in quasi 700.000 euro, difatti il 23 maggio scorso il GIP del Tribunale di Pescara Francesco Marino, ha emesso l’Ordinanza applicativa di misure cautelari reali, disponendo il sequestro preventivo per la confisca delle disponibilità patrimoniali riferite a 6 indagati, tutti legati al promotore residente nel chietino, e costituite da 13 conti correnti bancari, diversi immobili ad uso abitativo e le quote di alcune compagini societarie, operanti tra Chieti e Pescara, fino alla concorrenza della somma.
Le attività svolte hanno permesso di individuare diversi elementi di prova, quali l’utilizzo di veicoli e di soggetti compiacenti per inscenare i falsi incidenti e l’impiego di strategie per ottenere risarcimenti maggiori rispetto al dovuto (con l’aggiunta di traumi spesso del tutto inesistenti), acquisiti anche attraverso la falsificazione documentale di esiti medici e diagnostici presso strutture mediche private e pubbliche oltre che nel chietino e nel pescarese, anche nel teramano. In alcuni casi sono stati identificati soggetti (cosiddetti attori) che, sostituendosi agli infortunati, si sono sottoposti ad esami strumentali facendosi diagnosticare e refertare pregressi traumi per incrementare i punteggi in sede di visita medica.
Le attività delittuose poste in essere dal sodalizio hanno creato anche pericolo per la sicurezza stradale.