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Pescara

Mense scolastiche non pagate per protesta: dopo gli aumenti, arrivano le more

Pescara. Diffide in arrivo per i genitori che, in protesta contro il caro-mensa a Pescara, avevano deciso di non pagare il servizio.

“Al danno degli aumenti del servizio di refezione, si è aggiunta la beffa: sappiamo che in questi giorni molte famiglie di Pescara stanno ricevendo diffide al recupero del mancato pagamento del pasto per la refezione scolastica, con la messa in mora – spiega Enrico Di Ciano, segretario del circolo di Pescara di Sinistra Italiana -: questo significa che si sta chiedendo il pagamento entro 7 giorni di una cifra che le famiglie farebbero fatica a pagare in un’unica soluzione, con un aggravio per oneri e spese legali anche di quasi il 20%. Il tutto con un atteggiamento intimidatorio, visto che le famiglie sono avvertite che il mancato pagamento comporterebbe la sospensione dell’iscrizione al servizio di refezione per l’anno scolastico prossimo. Si deve trovare una soluzione, nell’immediato e a lungo termine, per fronteggiare le difficoltà economiche delle famiglie”.

Per fare un esempio, una famiglia-tipo si sarebbe vista recapitare una diffida ad adempiere il mancato pagamento del pasto per la refezione con messa in mora pari a 820 euro, un aumento di 133 euro tra oneri e spese legali rispetto a un debito di 688 euro del servizio.

“La protesta contro il rincaro attuata dalle famiglie, portata avanti mediante atti dimostrativi nei mesi scorsi quali il mancato pagamento delle rette, ha generato una linea dura da parte dell’assessorato comunale che tramite la società di ristorazione procede con diffide e ingiunzioni di pagamento a fronte delle quali non potrà essere rinnovata l’iscrizione alla mensa per l’anno scolastico alle porte – precisa ancora Di Ciano -. Molte famiglie, già in difficoltà economica per il caro vita, si trovano ora dunque costrette a dover saldare cifre significative per un servizio che ha generato molte perplessità”.

“Ora, rivolgiamo un appello all’amministrazione, procedendo anzitutto a una sospensione delle diffide e alla ricerca di soluzioni che non opprimano le famiglie con questo aut aut. Nel frattempo, si cerchino soluzioni per garantire l’accesso a un servizio essenziale che ha subito rincari insostenibili: in crisi sono soprattutto i nuclei familiari con redditi medio-bassi, già provati dall’aumento generale del costo della vita o non residenti nella città di Pescara che si sono trovate a pagare più di 6 euro a pasto per figlio”, conclude Di Ciano.

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