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Il Consiglio di Stato conferma lo stop ai bus elettrici sulla Strada Parco di Pescara

Pescara. Confermato lo stop ai bus elettrici sulla Strada Parco a Pescara. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, a cui la Tua, società unica del trasporto abruzzese, aveva richiesto un decreto presidenziale d’urgenza, provvedimento cautelare monocratico che può essere adottato in situazioni di estrema gravità.

A 24 ore dalla sentenza del Tar di Pescara, dunque, il Consiglio di Stato ha confermato,ieri, quel pronunciamento. La camera di consiglio è fissata per il 19 giugno 2025.

Per il Consiglio di Stato “appare condivisibile l’evocato ‘approccio precauzionale’ utilizzato dal Tar in assenza di un completamento di tutti i controlli di sicurezza da parte dell’autorità effettivamente competente sul tracciato”.
“Considerato che, in disparte ogni considerazione sulla non proprio prossima fissazione dell’udienza di merito da parte del primo giudice – scrive il presidente di sezione Diego Sabatino – il danno vantato non appare grave e irreparabile, vista la mancata prova, come evidenziata dal primo giudice, della ‘insostituibilità del servizio reso con le linee ordinarie precedentemente in esercizio”, l’istanza di misure cautelari monocratiche è respinta.

Dopo lo stop ai bus, i cittadini si sono “riappropriati” della Strada Parco: nei sei chilometri tra Pescara a Montesilvano si vedono persone a passeggio o a praticare attività sportive, in bici e sui pattini. Si attende ora di capire come la Tua riorganizzerà i servizi, dopo gli inevitabili disagi registrati oggi: ieri la società aveva spiegato in una nota che “per quanto riguarda la riprogrammazione dei nuovi servizi, verranno fornite ulteriori informazioni”.

L’istanza di annullamento dei provvedimenti che autorizzavano il transito dei bus elettrici era stata presentata dal Comitato Strada Parco Bene Comune, che da anni si batte per la tutela del tracciato quale area a disposizione dei cittadini. Il ricorso era contro la Regione Abruzzo e nei confronti dei Comuni di Pescara e Montesilvano, oltre alla Tua Spa. I giudici amministrativi, nell’accogliere l’istanza di annullamento, si soffermano sull’utilizzo della strada “prima del completamento dei controlli rimessi alla competenza del Ministero con riferimento alla sua idoneità e sicurezza” e parlano anche di “eccesso di potere”.

Il Comitato, dopo il pronunciamento del Tar, ha parlato di “smacco colossale per la pubblica amministrazione inadempiente”. La prima richiesta di finanziamento per la realizzazione di una filovia sul tracciato risale al 1992.

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