“Esplodono” le condutture della Bonifica a Loreto Aprutino: voragini, campi allagati e migliaia di metri cubi d’acqua sprecata-VIDEO

Loreto Aprutino. Una condotta dell’acquedotto del Consorzio di Bonifica Centro “esploso” nelle campagne di Loreto Aprutino, creando una voragine di circa 5 metri di diametro e allagando campi e colture, riversando e sprecando migliaia e migliaia di metri cubi di acqua.
Il tutto a poche decine di metri dalla trafficatissima strada Provinciale, come testimoniano le immagini pubblicate sulla pagina Facebook Bonifica Sostenibile, gruppo che si batte per la calmierazione delle tariffe per le acque irrigue e protesta contro le condizioni degli impianti vetusti e molto spesso rimasti a secco.
Ettari di colture di favino distrutte e preziosissima risorsa idrica sprecata. Un episodio che fa seguito a quello, del tutto simile, avvenuto nelle stesse zone solo 5 giorni fa, in contrada Passo Cordone, e ancora il 4 giugno, dove ad “esplodere” sono stati gli idranti “appena installati e mai attivati”, come denunciato.
“Un fiume d’acqua che esce da una condotta spaccata, allaga i campi e si disperde nel nulla mentre gli agricoltori rimangono a secco. A loro, però, continuano ad arrivare cartelle fino a 240 euro a ettaro o 170 euro per singolo allaccio, a fronte di una media nazionale che oscilla tra i 35 e i 40 euro. Somme richieste non per l’acqua erogata, ma per costi fissi sempre più pesanti”, commenta la consigliera regionale del M5S Erika Alessandrini.
“Il Consorzio ha stanziato oltre 40mila euro in campagne di sensibilizzazione”, aggiunge “per invitare gli stessi agricoltori a non sprecare l’acqua: una provocazione insopportabile di fronte a reti irrigue che risalgono al 1953 e perdono ogni giorno migliaia di metri cubi, con riparazioni che avvengono a giorni di distanza dalle chiamate”
Il Movimento 5 Stelle, quindi, chiede “lo stanziamento immediato di risorse straordinarie FSC per rifare l’intera rete del Consorzio di Bonifica Centro, con lo stesso metro usato per le strade dell’ARAP, per le quali la Regione Abruzzo ha trovato 20 milioni di euro di Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) per rifare le strade e le reti idriche di alcuni nuclei industriali; la sospensione delle bollette fondate su costi fissi finché l’acqua non tornerà davvero nei campi.
“Peggio della siccità, della desertificazione e del cambiamento climatico – conclude Alessandrini – è riuscito a fare solo Marsilio con la sua Giunta, lasciando gli agricoltori senza acqua e senza diritti. È ora di mettere fine a questa ingiustizia e di restituire dignità a chi lavora la terra”.