Pescara. Mentre l’Amministrazione Masci è impegnata nella consueta narrazione trionfalistica della ‘città degli eventi’, basta fare due passi nel cuore spirituale e storico di Pescara, i giardini della Cattedrale di San Cetteo, per trovarsi di fronte a uno scenario di degrado e pericolo che non ha nulla da invidiare a una periferia abbandonata”.
Lo afferma il consigliere comunale Marco Presutti (Pd), che ha depositato un’interrogazione urgente corredata da un dossier fotografico, sottolineando che le immagini “sono la certificazione di un fallimento: quello della cura quotidiana della città”.
“Non stiamo parlando di erba alta o di semplice sciatteria estetica – dice Presutti -. Qui siamo di fronte a violazioni palesi delle più elementari norme di sicurezza. Le immagini documentano lastre di vetro di delimitazione andate in frantumi, con schegge taglienti lasciate in sede ad altezza uomo e bambino, trasformate di fatto in armi improprie. Una situazione di pericolo oggettivo, aggravata dalla presenza di transenne metalliche rovesciate a terra, simbolo di un ‘cantiere fantasma’ che nessuno controlla”.
“È inaccettabile che in un luogo pubblico, frequentato da famiglie e turisti – osserva – ci siano tubazioni e cavidotti neri che escono dal terreno, esposti e non interrati, creando rischi di inciampo e potenziali pericoli elettrici. A questo si aggiungono le sedute in pietra che cadono a pezzi, con le armature metalliche arrugginite ormai a vista, e i basamenti dei ‘ponticelli’ fessurati che fanno temere per la tenuta statica delle strutture. Come se non bastasse il dissesto strutturale, l’area è diventata terra di nessuno. Le aiuole sono oggi invase dalle infestanti e usate come discarica o spogliatoio a cielo aperto. La fontana monumentale, spenta e inaridita, rischia di essere l’emblema di questa amministrazione: una scatola vuota, priva di manutenzione e funzionalità”.
Nell’interrogazione il consigliere chiede al sindaco e all’assessore competente se siano “a conoscenza di questa situazione inaccettabile” e se esistano “certificati di collaudo statico ancora validi per quelle strutture lesionate. Non possiamo accettare – conclude Presutti – che la sicurezza dei pescaresi venga messa a rischio dall’inerzia di chi dovrebbe custodire il patrimonio pubblico”.
