
Il Comune di Teramo è risultato tra i vincitori, anche per il 2024, del bando “Città che legge”, rivolto ai Comuni che hanno ottenuto il relativo titolo per il triennio 2024-2026. Titolo con il quale il Centro per il libro e la lettura, d’intesa con l’ANCI, intende valorizzare le amministrazioni comunali che si impegnano a svolgere con continuità politiche pubbliche di promozione della lettura sul proprio territorio.
Al bando il Comune di Teramo, arrivato terzo tra i Comuni la cui popolazione è compresa tra i 50.001 e i 100.000 abitanti, ha partecipato come capofila di un ampio partenariato con il progetto “Letture e laboratori per l’inclusione”, il cui obiettivo è quello di consolidare il lavoro svolto con “Entrare dove non si entra”, allargando il numero dei soggetti coinvolti, anche territorialmente, e portare il valore inclusivo del libro e della lettura in nuovi contesti, con lo sguardo rivolto soprattutto alle aree interne e a quelle fasce più a rischio marginalità già interessate dalla scorsa edizione: disabili, immigrati, malati, anziani.
Il progetto si muove in particolare lungo due direttrici: la prima è quella di ribaltare la centralità del presidio e renderlo nomade; la seconda è quella di un’impostazione laboratoriale delle attività che muove considerando le ibridazioni tecnologiche e digitali, per cui la lettura non può non relazionarsi con altre espressioni del sapere e dell’essere, per riuscire ad entrare nei contesti più disparati e lontani.
Centrale sarà l’utilizzo del “Bibliobus”, che raggiungerà le comunità delle aree interne, facilitando l’accesso alla cultura e alla lettura in contesti periferici e dove spesso questi elementi sono totalmente assenti proprio per l’assenza di idonei presidii.
Ma non solo. Perché il “Bibliobus” sarà essenziale anche rispetto alla nuova impostazione delle attività di laboratorio, costituendo una sorta di camera delle meraviglie, dalla quale tirare fuori il libro, la cartapesta, il telescopio, il proiettore e altre forme per creare stupore, conoscenza, interesse. Sulla stessa linea, la Casa del Patto svolgerà il ruolo di centro laboratoriale sociale ed inclusivo, con una serie di attività in cui verranno coinvolti tutti i firmatari del patto, e non solo i partner, allo scopo di tenere aperto questo presidio costantemente e farne un punto di riferimento.
Oltre al Comune di Teramo, in qualità di capofila, e alla Biblioteca Delfico, sono partner del progetto il Patto per la Lettura, l’Università degli studi di Teramo, il Cineforum Teramo APS, Teramo Children, APS Cocreiamo, Proteo Fare Sapere, la CGIL Teramo, Legambiente Teramo APS, l’IIS Di Poppa Rozzi, l’Inaf – Osservatorio Astronomico D’Abruzzo, Plug APS, l’Istituto comprensivo Savini-San Giuseppe-San Giorgio , YAP Integral Yoga Centre.