
Abruzzo. Meno di un anno fa il presidente Marco Marsilio nominava la dottoressa Emanuela Grimaldi a capo del Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo, sostituendo il dottor D’Amario con l’obiettivo dichiarato di mettere ordine nei conti e nelle strutture della sanità regionale.
Oggi quello stesso incarico viene improvvisamente revocato in favore di un trasferimento della dott.ssa Grimaldi alla guida del Dipartimento Cultura.
Un passaggio che, dietro una parvenza di riorganizzazione amministrativa, cela un’operazione politica ben precisa: liberare il posto alla Sanità per nominare un nuovo dirigente e allontanare con largo anticipo una figura competente e scomoda per gli equilibri interni. La richiesta formale di trasferimento sembrerebbe essere arrivata dall’assessore alla Cultura Roberto Santangelo in seguito alla nomina del dottor Paolo Costanzi a direttore generale della ASL 1 che ha lasciato vacante la precedente direzione del Dipartimento Cultura.
“È un gioco di palazzo studiato nei dettagli“, denuncia il gruppo consiliare Abruzzo Insieme, “attraverso cui si sacrifica una dirigente capace che ha lavorato con rigore per affrontare un sistema compromesso da anni di cattiva gestione. Con questo passaggio si mette in stand-by la guida del Dipartimento Sanità e si spalanca la porta a una nuova nomina che, realisticamente, impiegherà mesi a orientarsi nella complessità del sistema sanitario regionale. Tutto ciò mentre i problemi crescono e i servizi crollano.”
Intanto, rimangono saldamente al loro posto i veri responsabili politici del disastro: il presidente Marsilio, l’assessore Verì e i vertici delle quattro ASL abruzzesi protagonisti di una gestione che ha portato a deficit strutturali inimmaginabili, tagli ai servizi, aumento delle liste d’attesa e fuga dei pazienti verso altre regioni.
Non manca il riferimento alle priorità distorte della Giunta regionale.
“In questo contesto”, prosegue la nota, “è surreale che da anni si continui a destinare fondi pubblici al Napoli Calcio, mentre si tagliano risorse fondamentali per la sanità, ambulatori e servizi territoriali. È evidente che in questa amministrazione si preferisce tutelare interessi esterni alla Regione piuttosto che garantire il diritto alla salute dei cittadini abruzzesi.”
Conclusione netta del gruppo consiliare Abruzzo Insieme.
“Siamo di fronte a una scelta politica chiara: colpire chi ha osato mettere ordine, premiare chi ha coperto gli errori. L’Abruzzo non ha bisogno di manovre cosmetiche o logiche di spartizione, ma di trasparenza, competenza e responsabilità. I cittadini meritano una sanità che funzioni, non giochi di potere mascherati da riorganizzazioni tecniche.”