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Abruzzo

Referendum, quorum non raggiunto: le reazioni in Abruzzo

Abruzzo. L’affluenza del circa 30% significa che si sono recate alle urne più o meno 14 milioni di persone.
Il centrodestra nel settembre 2022 ha vinto le elezioni con 12,3 milioni di voti circa.

Il mancato quorum non è il fallimento della sinistra ma un’occasione persa per milioni di italiani di avere più diritti, abbiamo perso una battaglia ma abbiamo riacceso una speranza.
Sono convinto, come ho detto nell’ultimo giorno della campagna elettorale a Pescara che, dopo tanti anni, essersi ripresi le piazze di tutti i comuni del nostro paese, anche quelli dell’interno e delle aree montane rimettendo al centro il lavoro, è stata una vittoria culturale e un grande punto da cui ricominciare.
Un grazie immenso per questo importante percorso a Carmine Ranieri, e a tutte e tutti le compagne e i compagni della Cgil Abruzzo e Molise, all’Arci Abruzzo e ai tanti e le tante che ci hanno aiutato.
Questo è solo l’inizio, noi restiamo al vostro fianco”.

Pierpaolo Pietrucci. Ci ho messo la faccia, l’anima e il cuore e voglio rivendicare il risultato soprattutto per quei tantissimi giovani che sono andati a votare e per la tanta gente che personalmente ho mobilitato”. Lo scrive il consigliere regionale PD, Pierpaolo Pietrucci, commentando l’esito quasi certo del referendum, a scrutinio ancora in corso. “Sì proprio i giovani e le nuove generazioni hanno un livello di precarietà in Italia che non ha nessun altro in Europa – scrive Pietrucci – Perché c’è una crisi del lavoro, una crisi della precarietà che colpisce le nuove generazioni che non ha precedenti nel nostro paese. Le persone che lavorano hanno bisogni a cui non vengono in alcun modo date risposte. Aumentano le morti, lo sfruttamento e la precarietà sul lavoro e i salari restano da anni inchiodati”. “Questo grandissimo numero di persone che è andato a votare ha condiviso e sostenuto 4 dei 5 referendum. – sottolinea il Consigliere – Questo grande popolo che è venuto a votare merita grande rispetto e ascolto. In Italia alle politiche ha votato il 50% e la Meloni governa perché la destra è stata votata da 12 mln di persone. Alle elezioni Europee di un anno fa, ha votato il 40%.

Alle Regionali nel Lazio e in Lombardia il 34 e il 38%. Nel nostro Oaese c’è una crisi di partecipazione democratica senza precedenti. Portare a votare 15 mln di persone (a cui va aggiunto il voto degli Italiani all’estero che sono tantissimi), cioè oltre il 30% degli aventi diritto, ma che è più della metà di quelli che votano generalmente in Italia, in un weekend estivo, con una grande difficoltà ad avere spazio pubblico sui media che hanno oscurato i referendum, a scuole chiuse, è un fatto politico di partecipazione straordinario che merita di essere meritoriamente esaltato e rivendicato con fierezza e orgoglio”. “L’obiettivo era raggiungere il quorum per cambiare le Leggi. Non lo abbiamo raggiunto – ammette Pietrucci – Però i dati dicono che sono più di 15 mln di persone che hanno votato e rappresentano un punto di partenza perché i temi di questo referendum restano sul tavolo in termini di riduzione della precarietà, in termini della sicurezza sul lavoro, di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori contro i licenziamenti. È necessario quindi proseguire, proprio per il grande consenso ricevuto, con impegno maggiore e mobilitazione attraverso tutti gli strumenti che offre la democrazia, per le strade, nelle piazze, nei bar e in tutte le sedi. La strada tracciata da questo referendum è quella buona e noi la dobbiamo perseguire. Lo dobbiamo alle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. Lo dobbiamo alle nuove generazioni a cui dobbiamo dare voce che a diversità di tanti di noi vivono disagio e spesso sono costretti a scappare dall’Italia”. “Il goffo tentativo dei qualunquisti basici leoni da tastiera di destra sui social (sembrano dei tifosi di calcio, ma la politica è una cosa seria e complessa che merita ben altro approccio) e le letture diverse che danno i rappresentanti della destra è il segno che non si è capito cosa sta accadendo nel nostro Paese. È indispensabile domani più di oggi rimettere al centro della politica il lavoro, le politiche pubbliche, e correggere le scelte sbagliate degli anni passati”, conclude Pierpaolo Pietrucci.

 

Massimo Verrecchia. “Il referendum promosso dalla sinistra si è rivelato un fallimento totale, un segnale chiaro della distanza ormai siderale tra le loro battaglie ideologiche e la realtà del Paese. Se il loro obiettivo era dare un messaggio al Governo, avrebbero potuto evitare di far spendere milioni di euro ai cittadini per un’iniziativa che fin dall’inizio appariva priva di sostanza e destinata a naufragare. La sinistra ha amministrato per anni questo Paese, con risultati che i cittadini ricordano bene e che oggi li spingono a premiare, invece, il governo Meloni e la sua azione politica concreta.

Questo referendum si è trasformato in un’operazione tutta interna alla sinistra, senza alcuna incidenza reale sul panorama istituzionale, dimostrando l’assoluta inconsistenza della loro proposta. E la sinistra abruzzese, che spesso critica l’utilizzo da parte nostra di fondi per sport, sociale, cultura e sviluppo, cosa dice oggi dello sperpero di risorse per un referendum inutile? Non è forse questa una scelta di totale irresponsabilità, uno spreco di denaro pubblico senza alcun beneficio per i cittadini? Fratelli d’Italia continua a lavorare per risposte concrete e investimenti mirati, mentre la sinistra si avvita su se stessa in operazioni fallimentari che non hanno alcuna credibilità. Il Paese ha parlato chiaramente e il risultato di questo referendum certifica la loro crisi politica”. Così, il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia.

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