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Abruzzo

Dazi, Consorzio Vini d’Abruzzo: il mercato Usa è insostituibile

Abruzzo. Quello degli Stati Uniti è un mercato insostituibile.

I dazi, pur essendo il 15% meglio del 30% di cui si era parlato, rappresentano un danno non indifferente, ma aspettiamo un attimo per dare una lettura definitiva: si parla di un accordo per il quale potrebbero essere esclusi i prodotti Dop e Igp e per noi questa sarebbe una grande cosa”.

Lo afferma il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Alessandro Nicodemi, a proposito dei dazi imposti dal presidente americano Donald Trump.
Gli Stati Uniti, con una quota del 18% sul totale delle esportazioni, rappresentano il primo mercato per il vino abruzzese. Il Montepulciano d’Abruzzo, tra l’altro, è tra le denominazioni leader nel settore popular, ovvero quello che vede i vini sugli scaffali a un costo che si aggira tra i 15 e 20 dollari a bottiglia.

“Gli Usa – dice Nicodemi – rappresentano il primo mercato nelle esportazioni del vino d’Abruzzo. Il giro d’affari è troppo vasto, quindi sarebbe impossibile rimpiazzarlo con qualunque altro tipo di mercato, anche gli emergenti che dimostrano interesse verso il Montepulciano d’Abruzzo”.

Secondo il presidente del Consorzio, chi parla di sostituzione “non conosce il mercato”: negli Stati Uniti, infatti, “finisce il 40% della produzione agroalimentare italiana” e questo è dovuto al fatto che “fin dal dopoguerra il 50% della ristorazione americana è in mano agli italiani”, elemento che “ci ha permesso di affermarci in maniera così prepotente su quei mercati. Possiamo ragionare su tanti Paesi, ma per spostare il 40% della produzione agroalimentare ci vorrebbero 50 anni. Proprio per questo – conclude – il problema è serio e non riguarda soltanto il vino”.

 

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