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Abruzzo

Costituzione dell’Agenzia regionale Abruzzo Lavoro: perplessi i sindacati

Esprimiamo perplessità e preoccupazione in merito al Disegno di Legge Regionale presentato dall’Assessore Tiziana Magnacca, che prevede l’istituzione dell’Agenzia Regionale Abruzzo Lavoro (ARAL).

 

Nelle premesse l’assessore sostiene che la riorganizzazione dei servizi per l’impiego sia necessaria a causa della disorganicità della materia e della difficoltosa gestione dei Centri per l’Impiego (CPI) in seguito al loro trasferimento dalle Province alla Regione nel 2016, valutazione che ci sembra non tenere effettivamente conto del funzionamento e soprattutto del lavoro svolto dai dipendenti dei CPI e dei servizi collegati del Dipartimento Lavoro negli ultimi otto anni.

Un provvedimento che non si limita ad attuare l’ennesima riorganizzazione del dipartimento ma ne stravolge la natura giuridica avviando un processo di esternalizzazione che potrebbe ridurre il controllo pubblico sulla qualità dei servizi stessi, un provvedimento che riteniamo NON NECESSARIO e DANNOSO.

Ci preme sottolineare che la vera carenza riscontrata in questi anni non è stata la gestione operativa, bensì il ruolo politico e di programmazione della Regione, che non ha saputo coordinare in modo efficace i bisogni del territorio con le politiche attive del lavoro, lo dimostra anche la tempistica di questa scelta che appare tardiva e anacronistica, considerato che il trasferimento delle competenze sul lavoro è avvenuto ormai da dieci anni. Un modello organizzativo che tiene parzialmente conto delle esperienze maturate a livello nazionale e rischia di peggiorare la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro di chi li eroga.

Un ulteriore punto critico riguarda la destinazione e quindi gestione delle risorse economiche e umane; infatti le somme trasferite dal Ministero per il potenziamento dei CPI sono state utilizzate solo in minima parte per il rafforzamento effettivo di questi uffici, un processo che ha visto sempre la Regione Abruzzo attuare una riorganizzazione lenta, incompleta e disorganica che, non mettendo a frutto le risorse disponibili a livello ministeriale e le indicazioni che arrivano dall’Europa, non ha creato le condizioni per potenziare i servizi e renderli più funzionali e capillari sul territorio.

A questo aggiungiamo incertezze per il personale e costi aggiuntivi per la Regione, infatti il Disegno di Legge prevede una struttura organizzativa dell’ARAL articolata in tre aree, due rispettivamente per la gestione contabile e del personale, la terza per la gestione delle politiche del lavoro, presupponendo quindi la necessità di ampliare il fabbisogno di personale con figure attualmente non presenti e dunque ci sorge il dubbio su chi transiterà in ARAL e nell’eventualità che i dipendenti scegliessero di restare incardinati nei ruoli della Giunta Regionale quali potrebbero essere le ricadute sul bilancio regionale e la garanzia rispetto al mantenimento dell’attuale sede di lavoro.

In un ottica di risparmio che porta la stessa Regione Abruzzo a ragionare sull’internalizzazione di alcuni servizi e professionalità, dall’altro lato invece si ragiona su un processo di esternalizzazione che non solo è carente di motivazioni forti da un punto di vista politico, ma soprattutto carente di garanzie rispetto alla sostenibilità economica, alle reali garanzie per i dipendenti e i servizi.

L’istituzione dell’ARAL dunque solleva dubbi legittimi sulla sostenibilità economica, la gestione del personale e l’effettivo miglioramento dei servizi per l’impiego, perchè vorremmo ricordare all’assessore che la qualità dei servizi pubblici dovrebbe essere ricondotta al un modello organizzativo che esprima la mission di questa Giunta e non ad un processo di semplificazione con il rischio concreto che questa operazione porti ad una dispersione di risorse e ad una riduzione della qualità dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese.

Dopo l’apertura tardiva di un tavolo di confronto in Giunta regionale attendiamo che l’Amministrazione ci dia un informativa completa rispetto alle criticità sollevate nel tavolo e la richiesta di diversi chiarimenti da parte della FP CGIL.

Chiediamo inoltre all’Assessore Tiziana Magnacca di riflettere attentamente sulle implicazioni di questa riforma, la CGIL rimane vigile e pronta ad attivare tutte le azioni necessarie per tutelare i servizi e i diritti di lavoratrici e lavoratori coinvolti.

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