
Abruzzo negli ultimi posti della classifica delle Regioni Italiane per l’utilizzo dei fondi europei.
Il centrodestra, dopo quasi due legislature al governo, tiene l’Abruzzo fermo al palo: incapace di programmare le proprie risorse e ancor più incapace di cogliere le opportunità di sviluppo e crescita che arrivano dai fondi europei. Un ennesimo fallimento targato Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia” a fotografare la lentezza dell’Abruzzo sono i numeri e i dati del MEF, divulgati questa mattina in conferenza stampa dall’opposizione in Consiglio regionale del Patto per l’Abruzzo, presenti i consiglieri Luciano D’Amico, Silvio Paolucci, Dino Pepe e Pierpaolo Pietrucci (PD), Giovanni Cavallari (AI), Francesco Taglieri, Erika Alessandrini (M5S) ed Enio Pavone (Azione)
“Dati impietosi che vedono la nostra regione fanalino di coda tra tutte le altre d’Italia. La destra – incalzano – ancora una volta è messa all’angolo da numeri e dati oggettivi che abbiamo riportato in un’interpellanza, che ci auguriamo sarà discussa in Consiglio regionale il prima possibile. Ormai, dopo ben oltre 6 anni di governo la Giunta regionale deve rispondere, soprattutto agli abruzzesi, su quali strategie, progetti e iniziative intende puntare per sanare tutti gli errori che fino a oggi hanno sacrificato lo sviluppo e la crescita dell’Abruzzo rispetto ad altre regioni italiane”.
Questi i dati, al 28 febbraio 2025, presentati dai Consiglieri regionali del Patto per l’Abruzzo, con il dettaglio delle cifre relative alle risorse non utilizzate per i due cicli di programmazione e relativi fondi.
· FESR (Fondo europeo di Sviluppo Regionale) programmazione 2014-2020 l’Abruzzo è l’ultima Regione italiana con 105 milioni di euro non spesi;
· FSE (Fondo Sociale Europeo) programmazione 2014-2020 è al penultimo posto, sopra solo al Molise, con 50,83 milioni di euro non spesi;
· FEASR (Fondo europeo Agricolo di Sviluppo rurale) programmazione 2014-2020 al quartultimo posto, con 108,17 milioni di euro non spesi;
· Piano Sviluppo e Coesione FSC – Regione Abruzzo risultano 524,63 milioni di euro non spesi, posizionando al 13° posto sulle 20 regioni italiane.
Non va meglio per la programmazione 2021-2027 che, sempre al 28 febbraio 2025, rispetto ai programmi FSE, FESR, Anticipazione FSC ed Accordo di Coesione, l’Abruzzo non riesce mai a superare la parte bassa della classifica, oscillando tra il 14° e il 16° posto, con oltre 2,2 miliardi di risorse non spese su un totale di 2,3 miliardi di euro.
Nel dettaglio:
programmazione 2021-2027, rispetto alle risorse complessivamente programmate al 28 febbraio 2025:
· FESR 2021-2027 risultano 663,51 milioni di euro non spesi;
· FSE+ 2021-2027 388,71 milioni di euro non spesi;
· Anticipazioni FSC 2021-2027 con 79,89 milioni di euro non spesi;
e infine una riflessione in più sull’Accordo per la coesione 2021-2027, presentato in pompa magna a circa un mese dalle elezioni regionali del 2024 da Marsilio e Meloni, che dopo un anno da quella grande cerimonia conta un avanzamento di appena 0,49% in termini di pagamenti, con più di 1 miliardo non spesi al 2025.
“Questi numeri – concludono i consiglieri regionali – fotografano lo spreco costante di risorse che non vengono utilizzate e messe a servizio della comunità, mentre potrebbero rappresentare un enorme potenziale di crescita e sviluppo per i territori. Soprattutto in una regione come la nostra, in cui la gestione dei fondi propri lascia molto a desiderare. Basti pensare ai conti in rosso della sanità che, oltre all’aumento della pressione fiscale per i cittadini, ha portato tagli trasversali per oltre 50 milioni di euro su servizi di primaria importanza e comparti strategici, quali trasporto, agricoltura, politiche del lavoro, cultura ecc.
Davanti a questa crisi generalizzata non riuscire a intercettare le opportunità economiche che arrivano dall’Europa è ancora più grave e cristallizza ancora una volta l’incapacità dell’attuale governo regionale di guidare l’Abruzzo applicando una corretta programmazione e un efficiente utilizzo delle risorse. Con la nostra interpellanza abbiamo chiesto un piano di azione chiaro volto a sanare il gap con le altre regioni italiane. L’Abruzzo non può più pagare sulla propria pelle l’inefficienza e il pressapochismo di una classe politica dirigente focalizzata solo su se stessa e sul mantenimento del potere, mentre abbandona nell’incertezza i cittadini e le cittadine d’Abruzzo”.