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Impianti fermi a Prati di Tivo: “Speriamo per ultimo anno”

I beni verranno riconsegnati alla Gst dopo 15 gennaio

A pochi giorni dal Capodanno gli impianti di risalita di Prati di Tivo rimangono chiusi.

Per la riconsegna dei beni da parte del gestore Marco Finori – soccombente dopo l’ultima pronuncia della Corte d’Appello de L’Aquila – si è resa necessaria la presenza dell’ufficiale giudiziario disponibile dal 15 gennaio.

“Riconsegna e verifica dei beni per le stazioni di Prati di Tivo e Prato Selva – dichiarano i liquidatori della GST, Piergiorgio Passerini, Giorgio D’Ignazio e Valerio Ferro – saranno presenti, congiuntamente all’ufficiale giudiziario, dei tecnici di nostra fiducia per verificare lo stato dei beni, considerato che da anni non ne sappiamo nulla in quanto detenuti dalla ditta Finori. Ancora un Capodanno senza impianti ma se tutto va come auspichiamo potrebbe essere l’ultimo”.

I liquidatori ricordano che, intanto, il 15 dicembre scorso è cominciato il processo di appello promosso sempre dalla Finori srl; “Ma dopo tre pronunce di tribunali a favore della Gst confidiamo che la strada verso il ritorno alla legalità sia stata tracciata – chiosano i liquidatori – riponiamo fiducia nella pronuncia della Corte d’Appello e nel lavoro dei nei nostri legali per restituire fiducia al comparto turistico teramano del Gran Sasso teramano: un comparto dove nonostante le controverse vicende degli ultimi anni ci sono coraggiosi imprenditori che stanno investendo”.

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