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Teramo

Biodigestore di Teramo, Noi Moderati: “Opera utile ma piano finanziario rischioso”

Teramo. Il Consiglio comunale di ieri ha ratificato la delibera che prevede 43,3 milioni di euro per la realizzazione del biodigestore.

“Un’opera importante sul piano ambientale, ma che solleva forti perplessità per il metodo adottato dall’amministrazione e per i rischi economici a carico dei cittadini”, commentano il consigliere comunale Niki Bartolini e il Segretario provinciale Bruno Valentini.

“La spesa è composta da 28,1 milioni del PNRR, da realizzare entro il 30 giugno 2026, e da 15,2 milioni tramite un prestito flessibile della Cassa Depositi e Prestiti. Un mutuo che, tra interessi e ammortamento, costerà 27 milioni e che nei primi due anni sarà pagato riducendo servizi essenziali come illuminazione e manutenzioni. Dal 2028 il Comune dovrà versare 987.000 euro l’anno per 28 anni”.

E ancora: “La maggioranza sostiene che il mutuo sarà coperto dagli utili del biodigestore. Ma Noi Moderati ritengono la previsione poco realistica: impianti analoghi hanno richiesto anni per essere avviati e il rischio è che, se il biodigestore non sarà operativo entro il 2028, tutte le rate ricadranno sulle spalle dei cittadini”.

“Ulteriori dubbi riguardano il cronoprogramma del PNRR: oltre un milione è già stato speso per progettazioni, 14,7 milioni andrebbero impegnati entro il 2025 e 12,1 milioni entro il 2026.
Se il PNRR non verrà prorogato, il Comune potrebbe perdere il finanziamento, restando con costi già sostenuti. Per il gruppo Noi Moderati, il biodigestore è inoltre sovradimensionato: Teramo produce 5.800 tonnellate di organico l’anno contro una capacità prevista di 40.000 tonnellate. In un mercato in cui il prezzo per tonnellata tenderà a diminuire con l’aumento degli impianti, non è chiaro chi conferirà rifiuti a Teramo. Positivo invece l’inserimento, nel quadro economico, dei fondi per la bonifica dell’ecomostro”.

“Noi Moderati”, aggiunge Bartolini, “è favorevole alle infrastrutture e alla politica del fare, ma questo progetto presenta incognite enormi. L’amministrazione sta chiedendo alla città di assumersi un mutuo pesantissimo, basato su previsioni ottimistiche e su tempi irrealistici per la messa in funzione dell’impianto. Non siamo contrari all’opera, anzi: un biodigestore può essere utile e strategico. Ma non possiamo avallare un metodo che rischia di indebitare ulteriormente i cittadini teramani, dopo il precedente caso dello stadio. La nostra astensione è un atto di responsabilità: sosteniamo ciò che serve al territorio, ma pretendiamo serietà, trasparenza e sostenibilità economica”.

“Condivido pienamente l’analisi del consigliere Bartolini”, chiosa Valentini, “sostenere infrastrutture strategiche è necessario, ma lo si deve fare con responsabilità e attenzione ai cittadini. Non possiamo correre rischi finanziari che gravino sulla comunità: sì all’innovazione, ma con serietà, trasparenza e sostenibilità”.

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