
Roseto. Le Guide del Borsacchio prendono con favore l’avvio ufficiale della bonifica dell’ex Piccionaia, da oltre quindici anni trasformata in una vasta discarica abusiva nel cuore della Riserva Naturale Borsacchio. Un’area dove, oltre ad accumuli incontrollati di rifiuti, si sospetta la presenza probabile e significativa di Eternit e materiali pericolosi, con potenziali rischi per l’ambiente e la salute pubblica.
Una battaglia lunga oltre otto anni
Nonostante le prime segnalazioni delle Guardie Ambientali risalissero a diversi anni fa, la situazione non aveva subito reali accelerazioni. Le criticità continuavano ad aumentare e l’ex Piccionaia restava il punto più degradato delle nostre mappe ufficiali dei rifiuti nella Riserva depositate agli enti competenti.
Per questo, dopo otto anni di monitoraggi e segnalazioni formali agli enti competenti, abbiamo scelto di intervenire con i nostri legali avviando una campagna serrata di esposti e diffide indirizzati a tutte le autorità coinvolte.
L’intervento degli enti e sei mesi di confronto serrato
Il primo ente a rispondere è stato ARPA Abruzzo, che con i sopralluoghi ha confermato immediatamente le criticità da noi denunciate. Da lì è iniziato un confronto continuo e non privo di tensioni con Regione Abruzzo, ASL Teramo, Carabinieri Forestali, Procura della Repubblica e Dipartimento Territorio e Ambiente.
Parallelamente siamo riusciti a rintracciare la proprietà, stimolando gli enti a richiedere ulteriori misure di messa in sicurezza. Grazie anche a un dialogo duro e intenso ma costruttivo con il Comune di Roseto, è stato infine stanziato l’importo necessario per avviare i primi lavori di bonifica e di messa in sicurezza dell’area.
Muoversi con diffide e denunce anche verso gli enti pubblici non è un modus operandi che amiamo ma dopo otto anni non potevamo aspettare oltre. Ringraziamo ovviamente tutti gli enti intervenuti e che con noi e i nostri legali hanno individuato una soluzione.
La bonifica come passo necessario verso l’esproprio
Il nostro obiettivo principale non era soltanto ottenere l’intervento di bonifica dell’area — oggi di fatto un sito contaminato — ma attivare il percorso amministrativo che potrà finalmente portare all’esproprio dell’ex Piccionaia.
Infatti, una volta investita la somma stanziata dal Comune per la bonifica, potrà essere avviata già dal giorno successivo la procedura legale di esproprio ai danni della proprietà, che sarà chiamata a rifondere le spese sostenute dall’ente pubblico.
In caso di mancato pagamento, la legge consentirà di procedere all’esproprio e restituire così alla collettività un’area strategica, centrale nelle colline della Riserva Borsacchio.
Un futuro pubblico per il cuore della Riserva
L’esproprio aprirebbe finalmente la possibilità di trasformare l’ex Piccionaia in una zona pubblica riqualificata, con edifici recuperabili e terreni valorizzabili secondo linee guida specifiche per le aree protette.
Una prospettiva che potrebbe dare alla Riserva il suo primo vero centro pubblico, un luogo accessibile a cittadini e turisti e potenzialmente dedicato anche alla ricerca sugli habitat di interesse comunitario presenti nelle colline del Borsacchio.
Per la Riserva, non contro qualcuno
Questi sei mesi hanno visto i nostri legali e volontari confrontarsi con determinazione con gli uffici tecnici e i comandi competenti, talvolta in momenti di forte tensione. Ma non ci muoviamo contro qualcuno: ci muoviamo per qualcosa, per la tutela di un bene comune unico come la Riserva Borsacchio.
Ora che la bonifica dell’ex Piccionaia è stata avviata, continueremo con fermezza la nostra azione per garantire — in caso di inadempienze da parte della proprietà — l’esproprio dell’area e la nascita di un nuovo spazio pubblico rigenerato, simbolo della tutela ambientale che da anni portiamo avanti.


