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Teramo

Revisione confini Riserva del Borsacchio, M5s: “Si rispetti la legge (almeno questa volta)”

Il commento della coordinatrice Simona Astolfi

La Commissione “Territorio, Ambiente e Infrastrutture” del Consiglio regionale d’Abruzzo ha espresso parere favorevole, a maggioranza, sul progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale che apre un nuovo confronto sulla perimetrazione della Riserva del Borsacchio.

 

“Nella notte in cui la maggioranza approvò in soli due minuti l’arbitrario taglio della Riserva del Borsacchio, vennero ignorate procedure, norme e la necessità di un confronto con cittadini, enti e comunità scientifica”, esordisce in una nota la coordinatrice provinciale del Movimento 5 Stelle Simona Astolfi, insieme al gruppo M5S Roseto degli Abruzzi. “A seguito dei rilievi di incostituzionalità sollevati dal Ministero – che purtroppo non ha impugnato nei tempi l’articolo 25 della Legge 4/2024, confidando in una revisione che il centrodestra non ha mai realmente voluto avviare – la proposta di legge del Presidente Marsilio è passata in commissione”.

“Il testo definisce i 25 ettari residui come “riperimetrazione” temporanea, in attesa di una procedura che avrebbe dovuto essere attivata immediatamente, considerando che erano emersi tempestivamente gravi profili di incostituzionalità. Una responsabilità che ricade su un Governo nazionale che ha scelto di fidarsi di una Regione che, dopo due anni, non ha ancora rimediato al danno da essa stessa generato”.

E ancora: “Durante il confronto in commissione, il Movimento 5 Stelle, insieme a tutta l’opposizione del Patto per l’Abruzzo, ha richiesto con determinazione l’abrogazione dell’articolo approvato in quella notte, attraverso un emendamento poi bocciato dalla maggioranza, che ha ancora una volta evidenziato la chiara volontà di non ripristinare il Borsacchio nel suo perimetro originario, come studi scientifici e valutazioni naturalistiche avevano chiaramente indicato”.

“Per evitare che anche la nuova riperimetrazione fosse frutto esclusivo della discrezionalità politica, il Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento che rende obbligatori tutti i passaggi previsti dalla legge nella definizione dei confini di un’area protetta. La procedura dovrà quindi poggiare su basi solide e trasparenti: a partire dalla pubblicazione integrale degli atti e dalla loro accessibilità, passando per la possibilità, garantita ai cittadini e agli enti competenti, di presentare osservazioni formali. Sarà inoltre indispensabile che le valutazioni siano condotte da soggetti tecnici e scientifici indipendenti, ponendo al centro gli aspetti ambientali, naturalistici ed ecosistemici dell’area. Elementi fondamentali saranno anche la tutela della biodiversità, degli habitat, della fauna e dei corridoi ecologici, insieme alla salvaguardia delle matrici ambientali più delicate. Tutto dovrà avvenire nel pieno rispetto della normativa vigente, in particolare della Legge Regionale 38 e della Legge 349 nazionale, che disciplinano in modo chiaro e rigoroso l’istituzione e la gestione delle aree protette”.

“Nonostante questo correttivo, la proposta di legge dovrà passare al vaglio del Consiglio regionale e, anche in quella sede, il Movimento 5 Stelle ribadirà che l’unico modo per evitare la perdita di tempo prezioso, lo spreco di risorse economiche e un aggravio amministrativo per il Comune di Roseto e per la Regione, resta l’abrogazione di quella norma incostituzionale. Il centrodestra dovrà assumersi la responsabilità – davanti a tutti i cittadini abruzzesi – di aver portato avanti una manovra fuori dalle norme di legge e politicamente discutibile e di perseverare in scelte che hanno collocato la riserva in una condizione di incertezza giuridica, priva delle necessarie tutele e di un quadro normativo chiaro, conseguenza della mancata osservanza delle procedure imposte dalla legge”.

Il Movimento 5 Stelle di Roseto, insieme al Movimento 5 Stelle regionale, “si opporrà a qualsiasi tentativo di rendere la futura riperimetrazione un atto politico calato dall’alto. Continuerà a tutelare la correttezza delle procedure, la solidità delle valutazioni scientifiche e, soprattutto, la dignità ambientale del Borsacchio, che deve essere restituito ai cittadini nella sua integrità e nel pieno rispetto della legge”.

 

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