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Chieti

Chieti, un convegno celebrativo per ricordare i cento anni dalla morte di Costantino Barbella

Chieti. Il 5 dicembre alle 11, nella sala Cascella della Camera di Commercio di Chieti, un convegno celebrativo ricorderà i cento anni dalla morte di Costantino Barbella, avvenuta il 5 dicembre 1925.

Per l’occasione verrà presentata al pubblico una medaglia commemorativa, in lega metallica, rappresentante l’opera “Canestro d’Amore” , realizzata da Teate Gioielli che, pur essendo una realtà commerciale, propone iniziative per la promozione e valorizzazione del territorio, affiancando Enti Pubblici e Associazioni.

La medaglia non è solo un oggetto- dicono gli orafi-, ma un omaggio profondo alla memoria e all’eredità artistica di Costantino Barbella, nel centenario della sua scomparsa. La realizzazione è stata possibile grazie all’autorizzazione ricevuta dal Museo Borgogna di Vercelli proprietaria dell’opera.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Chieti, Diego Ferrara, del sottosegretario alla Giunta Regionale con delega al turismo, Daniela D’Amario, del presidente Aniac Abruzzo, Tommaso Rutolo, e del consigliere provinciale, Carla Di Biase, sono previsti gli interventi di Paolo Rapposelli, Oscar D’Angelo e Massimo Pasqualone, con la moderazione di Alessandra Melideo.

Il critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone, che ha curato la parte scientifica dell’evento, sottolinea che “Costantino Barbella, con la sua straordinaria produzione plastica, supera i confini non solo nazionali, ma attinge alla speranza di eternità anche nel tempo, come dimostra la necessaria celebrazione del centenario della morte e la medaglia commemorativa realizzata da Teate gioielli, vera fucina di idee e di proposte tese alla valorizzazione del territorio di Chieti e non solo.

Difatti, é questo il vulnus più profondo della nostra epoca: dimenticare le proprie radici, le proprie origini, gli uomini e le donne che hanno costruito le fondamenta della nostra società, perché, sempre e comunque, siamo nani sulle spalle dei giganti, per dirla con Bernardo di Chartres.

Lo sguardo, da un lato incantato del mondo e della società, la capacità di fissare gli attimi ed i momenti della vita e delle relazioni, dall’altro, fanno di Barbella un alfiere della possibilità di decriptare la realtà attraverso il meraviglioso strumento ermeneutico dell’arte e la scultura di Barbella va in questa direzione, ostinata e contraria alla sirene dell’oblio, sempre in agguato, con l’aiuto della polvere del tempo, come ci ricorda lo storico dell’arte Cusatelli: ” Le sue sculture… sintomatiche di una stagione culturale in cui la storia locale diventa ispiratrice, in modi e con risultati diversi, di molti nostri artisti”.

Barbella va oltre, come dimostrano le sue innumerevoli relazioni amicali e culturali e, a cent’anni dalla morte, è più attuale che mai.”

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