ACCEDI AL CANALE WHATSAPP E RICEVI LE TOP NEWS DEL GIORNO:

ACCEDI AL CANALE
Teramo

I numeri del centro antiviolenza “La Fenice”: nel 2025 emerse nuove criticità

Nel 2025 ci sono stati 120 accessi, con 80 donne prese in carico. Tra queste, due minori

Teramo. Non solo numeri. Dalla relazione 2025 del Centro antiviolenza “La Fenice” emerge un quadro molto complesso con nuove criticità e nuovi bisogni.

 

Nel centro gestito dalla Provincia, nel 2025, ci sono stati 120 accessi con 80 donne prese in carico (10 in più dello scorso anno), fra queste ci sono due minori: una segnalata dai docenti a seguito alla formazione che il Centro e l’Ufficio delle pari opportunità insieme alla Commissione pari opportunità hanno organizzato nel maggio scorso. I casi sono seguiti in accordo con le famiglie.

Nel 2025

120 accesi agli sportelli; 80 le donne prese in carico; età media 42 anni; il 52% sono di nazionalità italiana. Occupazione: 19 donne disoccupate, 3 studentesse; le restanti presentano diverse tipologie occupazionali. Titolo di studio: 16 con licenza media, 23 con diploma di scuola superiore, 17 laureate o con titoli post-laurea; per le restanti non sono disponibili informazioni certe

Dati 2024

Prese in carico 70 donne, età media 42 anni; il 70% di cittadinanza italiana. Occupazione: 19 donne disoccupate, 3 studentesse; le altre con varie tipologie di impiego. Titolo di studio: 1 con licenza elementare, 15 con licenza media, 25 con diploma di scuola superiore, 9 laureate o con titoli post-laurea; per le restanti non sono disponibili informazioni certe. La maggior parte degli accessi si sono verificati su Roseto e Martinsicuro che sono sportelli di nuova apertura. Lo sportello dell’Università ha registrato 5 accessi.

Sono 46, invece, le donne che hanno dichiarato episodi di violenza assistita ovvero che hanno raccontato episodi di violenza psicologica e fisica subita dinanzi ai propri figli da parte del marito o partner.

“Qui si apre uno scenario che scopre una sorta di falla di sistema”, sottolinea il Centro in una nota. “Le donne che hanno fatto denuncia trovarsi anche a fare i conti con un provvedimento del Tribunale dei minori di sospensione della responsabilità genitoriale. Questo accade quando nella denuncia che viene trasmessa dalla Procura Ordinaria risulta che la donna ha “temporeggiato dal sottrarsi alle violenze e ai soprusi subiti esponendo, quindi, anche i figli alla situazione violenta”. In questi casi il Tribunale dei Minori ha l’obbligo di intervenire e a volte viene inserita un’educativa domiciliare, in alcuni casi i minori vengono affidati ad un centro diurno. Un percorso necessario per offrire alla donna supporto da parte dei servizi pubblici tenuto conto che il provvedimento di allontanamento del partner/marito maltrattante non coincide con un provvedimento automatico di sostegno economico alla donna. A questo punto vale la pena fare una riflessione; quanto queste dinamiche provocano nella donna una vittimizzazione secondaria?”.

E ancora: “L’esperienza del CAV evidenzia che l’attuale sistema, pur conforme al principio del primario interesse del minore, può determinare senza volerlo effetti distorsivi con conseguenti profili di vittimizzazione secondaria per le donne denunciate”.

“Nella sua relazione il Centro Antiviolenza sottolinea, quindi, che appare necessario: implementare protocolli interistituzionali tra forze dell’ordine, Procure, Tribunale ordinario, Tribunale del malato, servizi sociali e centri antiviolenza; assicurare tempi rapidi nella definizione dei procedimenti, per evitare lunghi periodi di sospensione della responsabilità genitoriale non più attuali: valutare la condotta protettiva della madre alla luce del contesto di coercizione, del ciclo della violenza e delle dinamiche di controllo psicologico. “Solo attraverso una prassi coordinata e consapevole è possibile garantire un sistema di protezione realmente efficace, che tuteli contemporaneamente le vittime adulte e i minori, senza ricadute disfunzionali sulla posizione giuridica della donna che denuncia”.

Tornando ai servizi del Centro, nel 2025, 32 donne sono state affiancate nella richiesta del cosiddetto “reddito di libertà”; sono stati erogati buoni spesa quale contributo alla sussistenza quotidiana; avviato 1 tirocinio formativo presso una farmacia in seguito alla quale la donna è stata assunta; la Provincia, inoltre, ha finanziato due corsi per operatori sanitari. Una donna straniera è stata inserita in un Sistema di accoglienza e integrazione per persone vulnerabili.

Il centro La Fenice e Casa Maia sono gestiti dalla Provincia con il supporto di un equipe di professioniste che fornisco assistenza giuridica e burocratica, sociale e psicologica accompagnando le donne per tutto il tempo necessario ad uscire dalle situazioni di violenza e a ricostruirsi una vita.

Il Centro ha sette sportelli e la sede principale a Teramo tutti raggiungibili (gratuitamente e anonimamente) attraverso il numero verde 800 174 207 via WhatsApp: 0861 029009 – 334 6671987 o chiamando lo 0861 029009 – 334 6671987

Si può concordare un appuntamento anche via mail all’indirizzo lafenice@provincia.teramo.it

“Quest’anno abbiamo deciso che tutto il mese di novembre e non solo il 25 doveva essere dedicato in maniera intensa a tutte le tematiche collegate alla violenza di genere con incontri territoriali e nelle scuole – sottolinea la presidente della Commissione Pari Opportunità, Erika Angelini – ci siamo focalizzate sugli aspetti, giuridici, psicologici e sociali, della cosiddetta violenza assistita, e quindi su quello che accade ai figli che vivono situazioni familiari tossiche e pericolose. Risulta evidente il ruolo fondamentale svolto dai Centri Antiviolenza che oggi vivono soprattutto grazie agli sforzi di enti locali, volontari e professionisti e che le risorse dedicate a questo tragico problema sono insufficienti e hanno un meccanismo di finanziamento che impone di ripresentare ogni anno un progetto per ottenere fondi. Un meccanismo senza certezze che non garantisce di poter affrontare adeguatamente le tante criticità da affrontare”.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio

Adblock rilevato

Hai Attivato un blocco delle nostre Adv. Cityrumors è un Giornale Gratuito. Se vuoi continuare a leggerlo e supportarlo, per favore non bloccare le nostre pubblicità. Grazie.