“A Villa Zaccheo si asfaltano strade che un domani potrebbero essere riaperte”
Per i consiglieri Cavallari e Menna si realizzerà raccolta acque bianche e nere

“Nei giorni scorsi l’assessore Tiziana Magnacca si è recata nella zona industriale di Villa Zaccheo di Castellalto, gestita da ARAP, insieme ai subcommissari dell’ente, per annunciare l’avvio dei lavori di rifacimento del tappetino stradale. Un annuncio che avrebbe meritato un minimo di approfondimento sulle annose criticità che da anni affliggono le aree industriali e, di riflesso, le imprese che vi operano. Invece, nulla di tutto ciò: si è preferito celebrare l’asfalto, ignorando questioni ben più strutturali”.
A dirlo i consiglieri regionali di Abruzzo Insieme, Giovanni Cavallari e Vincenzo Menna.
“Accogliamo con favore l’avvio dei lavori di manutenzione straordinaria nelle aree industriali di Castellalto e Teramo e riconosciamo lo sforzo della Regione nel reperire risorse per un intervento atteso da tempo. Tuttavia, non possiamo non evidenziare una macroscopica incongruenza: si asfaltano oggi strade che domani potrebbero dover essere nuovamente riaperte per realizzare le reti di raccolta delle acque bianche e nere. La determina n. 457 del 24 dicembre 2020, firmata dal Direttore Generale dell’ARAP, prevedeva infatti la realizzazione di un tratto di fognatura bianca nell’area industriale di Villa Zaccheo — intervento inserito anche nel piano triennale delle opere dell’ente e considerato prioritario per risolvere gli allagamenti che da anni creano disagi alle imprese della zona. Un progetto pronto ma rimasto fermo, probabilmente per mancanza di fondi propri dell’ARAP”.
E ancora: “È opportuno precisare che i lavori previsti da quella determina inciderebbero solo in minima parte sul nuovo tappetino d’asfalto. Quanto alla fognatura nera, essa a Villa Zaccheo non esiste e non è mai stata progettata. Resta però una regola di buon senso: prima si completano le opere idriche, poi si asfalta. Qui, al contrario, si è scelta la strada opposta — l’ennesima dimostrazione di una programmazione “alla rovescia”. A chi ha dichiarato che “erano anni che non si investiva”, vale la pena ricordare che con i fondi Masterplan della Giunta D’Alfonso era già stata delineata la soluzione alle criticità legate alle acque meteoriche, non solo a Villa Zaccheo ma anche nelle aree industriali di Sant’Atto (zone SEA e Urania) e Castelnuovo Vomano (zone Alfagomma e Gelco). A distanza di anni, quelle problematiche restano irrisolte e continuano a preoccupare le imprese, specie nei periodi di pioggia intensa, anche perché la Giunta Marsilio preferì dirottare quei fondi su Avezzano. Particolarmente significativa è poi l’assenza, alla conferenza stampa di presentazione dei lavori, sia del Direttore Generale sia del Commissario dell’ARAP — due figure centrali nella gestione dell’ente. Una doppia assenza che non può passare inosservata, tanto più se si considera che il commissariamento dell’ARAP è stato prorogato di un altro anno, trasformando una gestione “straordinaria” in una condizione ormai permanente”.
Nel frattempo, “l’ente continua a distinguersi più per scelte discutibili che per risultati concreti sul fronte infrastrutturale: la nomina di un funzionario ARAP come RUP per la “Promozione del Vino d’Abruzzo”, iniziativa, seppur lodevole e compatibile, del tutto estranea alle finalità industriali dell’ente; l’assunzione di dirigenti provenienti da ARAP Servizi ad ARAP S.p.A. durante il periodo commissariale, con costi aggiuntivi rilevanti; la mancata armonizzazione dei trattamenti retributivi tra i dipendenti delle diverse province, a causa della coesistenza di contratti differenti. Le condizioni di abbandono e degrado in cui versano molte aree industriali di competenza ARAP sono il risultato di una gestione ininterrotta, da oltre sei anni, da parte del centrodestra, che non ha saputo imprimere alcuna svolta né sul piano della programmazione né su quello degli investimenti. Una gestione che, al di là delle dichiarazioni di facciata, ha prodotto più immobilismo che sviluppo”.
Alla luce di tutto ciò, “l’entusiasmo dell’assessore Magnacca per un intervento da due milioni di euro appare quanto meno fuori luogo. Rischiamo di assistere all’ennesimo “tappetino da rompere”, simbolo di una gestione che continua a rincorrere le emergenze senza affrontare le cause strutturali. Le imprese abruzzesi non chiedono inaugurazioni né tagli di nastri, ma pianificazione, coerenza e infrastrutture solide. Perché la competitività delle nostre aree industriali non si misura sulla lucentezza dell’asfalto, ma sulla capacità di governare con visione, responsabilità e concretezza”.



