Accessibilità scuola di Casoli, Carrozzine Determinate chiede una piattaforma elevatrice
L'associazione ha ribadito che il Comune non ha rispettato le norme

Atri. Si è svolto ieri al Comune di Atri un incontro, convocato dalla Commissione Pari Opportunità, per affrontare con urgenza la grave questione delle barriere architettoniche presenti nella scuola di Casoli di Atri, che impediscono al piccolo Manuel di vivere la scuola come tutti gli altri bambini.
Al tavolo erano presenti la madre di Manuel, Natascia, e per l’associazione Carrozzine determinate il presidente Claudio Ferrante, l’avv. Mariangela Cilli, l’Ing. Angelo Di Prospero e il tecnico Errico Di Giovanni. Per l’amministrazione comunale hanno partecipato il Sindaco Piergiorgio Ferretti, l’Assessore alle Politiche Sociali Alessandra Giuliani, la presidente della CPO Avv. Cristina Marcone, il consigliere di opposizione e membro della CPO Sebastiano Lolli, l’ingegnere comunale Di Domenicantonio e la responsabile del settore lavori pubblici Luciana Cerè.
Nel corso dell’incontro l’associazione Carrozzine Determinate ha espresso “gratitudine per l’ascolto, ma ha denunciato con fermezza l’assenza di rispetto delle norme vigenti in materia di accessibilità. Nonostante i lavori effettuati sulla rampa, la scuola di Casoli rimane inaccessibile e discriminante: Manuel non può entrare ed uscire dalla scuola in sicurezza, e in condizioni di pari dignità rispetto agli altri studenti. Tale limitazione al diritto alla libertà di movimento riguarda ovviamente tutte le persone con disabilità, genitori, insegnanti, assistenti o collaboratori che debbano accedere all’istituto scolastico”.
È stato ribadito con chiarezza che “l’unica soluzione conforme alla legge 236/1989 e alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità è l’installazione di una piattaforma elevatrice, unica misura in grado di rendere la scuola realmente visitabile e accessibile”.
“Di fronte a questa denuncia”, prosegue Ferrante, “l’amministrazione comunale ha riconosciuto la gravità della situazione e ha dichiarato di voler “fare ciò che si deve fare” per arrivare a una soluzione. È stato fissato un nuovo incontro per il 7 ottobre e, nell’attesa, il Comune si è impegnato a garantire ufficialmente, maggiore sicurezza al bambino durante le fasi di ingresso e uscita dalla scuola”.
“L’occasione”, racconta ancora l’associazione, “è servita anche per sollecitare con forza l’approvazione del PEBA (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche), strumento obbligatorio da oltre quarant’anni e di cui il Comune di Atri è ancora privo”.
La Commissione Pari Opportunità, dal canto suo, ha rimarcato “come in questo caso sia stata violata la stessa essenza delle pari opportunità, impegnandosi a vigilare con determinazione fino al raggiungimento di risultati concreti”.
L’associazione Carrozzine Determinate ha concluso con un ringraziamento alla madre di Manuel, Natascia, “che con coraggio e tenacia porta avanti una battaglia che non riguarda soltanto suo figlio, ma tutti i bambini e le persone con disabilità che oggi e domani avranno diritto a una scuola realmente inclusiva. Non arretreremo di un passo e continueremo a vigilare, denunciare e proporre soluzioni fino a quando il problema dell’accessibilità della scuola di Casoli di Atri non sarà definitivamente risolto. Nessun bambino deve più subire discriminazioni: i diritti non si discutono, si rispettano”.